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La sentenza relativa alla certificazione delle malattie on-line, che potete leggere, evidenzia i motivi dell’illegittimità costituzionale dell’art. 17, comma 23, lettera e), del decreto-legge 1° luglio 2009, n. 78 cancellando, di fatto, l'obbligo delle Asl di addossarsi il costo delle visite fiscali. Di fatto, questa sentenza sancisce l’inapplicabilità della norma emanata da Brunetta, ponendo un serio problema su chi debba sostenere i costi delle visite di controllo e l’inapplicabilità della stessa norma secondo quanto previsto dal nostro solerte legislatore, il Ministro Brunetta. Riteniamo inoltre necessario che la nostra Amministrazione prenda atto dell’inapplicabilità, nell’immediato, della norma di che trattasi, considerato che, per esempio, i PIN di accesso al sistema, che il Ministero dell'Economia (anche tramite le regioni) avrebbe dovuto fornire ai medici di famiglia tardano ad essere assegnati. Per esempio, nel Lazio i PIN di accesso per i certificati on-line saranno disponibili non prima della metà di luglio; la Lombardia e l’Emilia Romagna hanno trovato un espediente utilizzando canali telematici già esistenti e per l'occasione riadattati, infine la Liguria, che è ancora ferma ai blocchi di partenza. Ma non è finita certamente qui, l’elenco dei problemi, alcuni in assoluto non risolvibili, è ancora lungo. Ma è nostro dovere comprendere che il governo ha legiferato questa norma tra mille altre, assolutamente necessarie, quali quelle che impediranno il diritto di informazione (per evitare che noi possiamo essere aggiornati sulle nefandezze di questa classe politica) e tra mille indispensabili confronti in seno alla maggioranza di governo. Per esempio, esiste o no la Padania? (per me c'è solo Napoli e naturalmente Iscritta).
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