Grazie Libero ma non farti distrarre dalla vista mi raccomando. Noi "pestate"attendiamo con santa pazienza perchè siamo "de coccio" lo sai...( grazie diletta Celadon)
Intanto propongo altre notizie dal web:
Su iniziativa del Comitato La Ragione del restauro, il Comune di
Firenze ha invitato le organizzazioni sindacali e di categoria
maggiormente rappresentative sul territorio nazionale a partecipare ad
un incontro tenutosi il 26 gennaio a Palazzo Vecchio.
Alla presenza del Vice Sindaco Dario Nardella - che ha manifestato
piena disponibilità ad appoggiare l'iniziativa - è stata presentata la
proposta di modifica dell'articolo 182 del Codice dei beni culturali e
del paesaggio, come predisposta dai legali del Comitato.
Illustrando ai presenti il contenuto del documento, l'Avvocato Pietro
Celli ha evidenziato la necessità di eliminare il limite temporale
della data di entrata in vigore del D.M. 420/2001 (16 dicembre 2001),
per consentire l'acquisizione diretta della qualifica di restauratore
a quanti avranno conseguito i requisiti alla data di scadenza del
termine per la presentazione della domanda.
In alternativa, l'Avvocato ha poi spiegato che - qualora si volesse
comunque mantenere un limite temporale - l'unica data giuridicamente
fondata non può che essere quella di entrata in vigore dei D.M. 26
maggio 2009, n. 86 e n. 87 (28 luglio 2009), visto che tali
regolamenti introducono la disciplina per la formazione dei futuri
restauratori.
Tale soluzione consentirà di superare i dubbi di legittimità
costituzionale dell'articolo 182 del D. lgs. 42/2004, per contrasto
con gli articoli 3, 4, 35 e 41 della Costituzione, nonché il contrasto
delle vigenti disposizioni legislative con i principi del diritto
comunitario in materia di concorrenza e libero accesso al mercato.
Lo stesso vale per il limite del 31 gennaio 2006 per l'iscrizione alle
accademie, ai corsi universitari e alle scuole statali o regionali di
restauro: la modifica consentirà la partecipazione alla selezione
pubblica a coloro che, pur avendo conseguito il relativo diploma, si
vedono negata la possibilità di operare nel settore del restauro.
Ma l'aspetto più importante consiste nella riformulazione del comma
1-bis e nelle modifiche al comma 1-quinquies dell'articolo 182:
consentire a chi è in possesso di determinati requisiti (diploma
almeno biennale ovvero attività di restauro per non meno di quattro
anni dimostrata con autocertificazione) di acquisire anzitutto la
qualifica di collaboratore restauratore, dando poi la possibilità agli
stessi di partecipare alla prova di idoneità per il conseguimento
della qualifica di restauratore.
Lo svolgimento di tale prova dovrà poi avvenire una volta all'anno,
almeno per i prossimi cinque anni (e non più una tantum), visto che il
nuovo sistema prevede una formazione a ciclo unico di durata
quinquennale, ed entrerà a regime non prima del 2016. In tal modo, chi
non dovesse superare l'esame potrà ripetere la prova l'anno
successivo.
Infine, a tutela dei dipendenti pubblici, è stato proposto il
riconoscimento diretto della qualifica di restauratore, ovvero di
collaboratore restauratore, a chi è stato assunto alle dipendenze del
Ministero a seguito del superamento di un pubblico concorso,
rispettivamente, per i profili di restauratore e di
assistente-restauratore.
In caso di modifica legislativa, il Ministero sarà tenuto a rivedere
il regolamento di cui al D.M. 53/2009, che in realtà andrebbe
completamente rivisitato, ma di ciò si discuterà in un secondo
momento.
Per concludere, si rende noto che la nostra proposta è stata
pienamente condivisa da tutte le rappresentanze presenti all'incontro,
e costituirà la base comune per addivenire all'approvazione di un
documento finale, che si spera verrà sottoscritto, oltre che dal
Comitato, anche dalle associazioni sindacali e di categoria
maggiormente rappresentative (CNA, Confartigianato, Fillea-CGIL, UIL
beni culturali).
In allegato la proposta di modifica.
IL PRESIDENTE
Andrea Cipriani
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