Qualcuno si muove, ovvia!!! Riqualificati al palo in movimento

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Libero Rossi
view post Posted on 23/3/2016, 09:42 by: Libero Rossi     +1   -1




La protesta dei restauratori dell' Opificio delle pietre dure

Per i Beni Culturali non c’è pace. È ora la volta dei restauratori dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, una delle eccellenze italiane presente nel territorio fiorentino e conosciuta in tutto il mondo. Alla base della protesta dei restauratori c’è la richiesta del riconoscimento della loro posizione professionale prima delle nuove assunzioni così da non mettere a repentaglio tutta l’esperienza maturata nel settore e non vedersi collocati in una situazione di disagio. Presso l’Opificio delle Pietre Dure, infatti circa la metà degli operatori che curano importanti opere d’arte come quelle del Beato Angelico e Donatello, sono professionisti del restauro che pur essendo inquadrati come assistenti tecnici da oltre 15 anni, sono restauratori conservatori a tutti gli effetti e molti sono anche risultati idonei a concorsi interni al ministero che però continua a bloccarli. Come più volte ribadito dal ministro Franceschini, verrà indetto un concorso straordinario per l’assunzione di 500 funzionari e saranno inviati almeno 50 esperti tecnici tra cui anche restauratori conservatori, proprio presso l’Opificio delle Pietre Dure, dove già ci sono i colleghi che aspettano l’inquadramento da anni! “La protesta degli interessati non è contro le nuove assunzioni” precisa il Segretario Provinciale della Federazione Intesa di Firenze Sandra Badii “ma per chiedere che venga prima regolarizzata la loro posizione professionale, per non essere ulteriormente impoveriti nella loro professionalità”. Dunque dal 18 marzo 2016 i “restauratori ombra” protestano al contrario non incrociando le mani ma incrementando le ore di lavoro, senza chiederne il pagamento o il recupero, a dimostrazione della passione per la loro professione e per il Patrimonio Culturale del Paese. Questa protesta, in forme estremamente civili, continuerà fino a quando il Ministero non deciderà di dare avvio ad un confronto diretto col personale interessato, al fine di individuare una via risolutiva e giusta. Il personale sarà seguito dal Coordinatore Provinciale dei Beni Culturali di Firenze Giuseppe Zicarelli il quale precisa che “Il perdurare della mancanza di riscontro con i vertici del Ministero, di fatto mette in secondo piano il personale ed il suo operato specializzato che indiscutibilmente contribuisce a mantenere alto il prestigio dell’Istituto e del Mibact stesso”.(www.gonews.it)
 
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