Cgil e Cisl riconfermano la maggioranza dei voti al Mibac

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Libero Rossi
view post Posted on 24/11/2007, 20:52     +1   -1




Al solito scontiamo i ritardi con il quale i compagni e gli amici trasmettono i risultati: paghi come sono del successo/insuccesso avuto nel proprio istituto fanno cadere l'interesse sul resto.
Stigmatizzato tale comportamento andiamo avanti.
Si riconferma la forza di Cgil e Cisl che con oltre il 54% continuano a costituire l'asse portante delle politiche sindacali al Mibac.
Nonostante la tenuta della Cgil che si riconferma essere la prima forza del Ministero realizzando indubbi successi nelle Marche, Puglia, Lazio, Umbria, Veneto, Friuli, Campania, Piemonte, Sicilia, Sardegna, Liguria, Emilia.......cede in Toscana, Molise, Abruzzo, Basilicata, Calabria con una forte caduta a Firenze registriamo una leggera flessione dei sindacati confederali che al Mibac sono Cgil-Cisl.
Naturalmente l'attuale successo va ascritto anche all'apporto dei precari che, seppur in maniera altalenante, ha espresso il proprio voto per la Cgil. Ma ciò rende più preoccupata la nostra analisi: molti iscritti della Cgil saranno pur andati in pensione ma la nostra capacità doveva essere rivolta ad ampliare la platea della nostra base di adesioni.
Così non è stato e di questo oggi paghiamo lo scotto.
L'analisi sulle scelte politiche fatte dovrebbe sicuramente andare nel profondo ed essere inesorabile.
Può darsi che si paghi il ruolo di "governo" dei processi sindacali messi in piedi al Mibac ad iniziare dalla riqualificazione, assunzione precari, progettualità ecc. Mentre la uille gode di una rendita di posizione, per così dire di opposizione, dovuta alle continue giravolte dei banchi e al suo essere il vero sindacato autonomo verticistico e clientelare.
Credo che l'errore principale è stato quello di avere inseguito la uille sul suo terreno cioè quello della conservazione dei privilegi, della difesa dei fannulloni, del tutto a tutti, del mugugno....mancando l'obiettivo di misurarsi sui problemi dell'organizzazione del lavoro, dei servizi e della seria progettualità cioè una vera politica riformista propria della Cgil. Rincorrendo su quel piano, fatto di piccoli piaceri, di soldi distribuiti a tutti o a casaccio, la uille non conviene alla Cgil...perchè loro sono più bravi.
La perniciosa politica della uille abbassando le aspettative "etiche" dei lavoratori Mibac, sta creando dei mostri sindacali fatti di arroganza e ricatti: basta vedere le denunce ad arte prodotte o il ricorsismo alla giustizia amministrativa.
La stessa campagna elettorale fatta dalla uille priva di proposte, di idee è stata svolta inviando lettere anonime contro Calcara e diffondendo una lettera di quattro custodi nella quale si tentava di ridicolizzare le affermazioni sull'utilizzo del personale e del servizio notturno.
Politica che alla uille certamente ha pagato (vedete il risultato alla Direzione delle risorse umane, risarcito con un forte esborso di fondi del Fua) tanto ma non sposta di un millimetro l'asse politico al Mibac.
E di questo il responsabile si lamenta, anzi dice che se il sistema fosse stato quello del Consiglio superiore e che se si fosse presentato LUI avrebbe ammazzato tutti...un Berlusconi in piccolo e con aspirazioni e un concetto della democrazia miserabili.
Allo stato dei dati non definitivi:
CGIL oggi ha il 28,50 %
CISL 26,50%
UIL 27,50%
(I picchiatori dell)UNSA 3,70 %
FLP 7,50%
RDB 3,40%
UGL 1,50%
Intesa 1,20%


 
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PATO
view post Posted on 25/11/2007, 12:28     +1   -1




Non era facile,un elezione in salita,tutti contro.Con i dati definitivi bisogna fare un analisi piu' approfondita.Per ora goditi la vittoria(anche se provvisoria) e per dirla alla Pietro Mennea :l'importante è arrivare uno
 
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bravobravo
view post Posted on 26/11/2007, 21:24     +1   -1




Complimenti a Lei Sig. Rossi e anche al Sig. Calcara che avete fatto scelte non populiste pur sapendo che avreste perso dei consensi, adesso bisogna partire con i corsi previsti dagli accordi per la riqualificazione, e mi raccomando chi non HA FIRMATO resti fuori dal vostro tavolo.

Ancora Auguri sono fiero di Voi


 
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amarilli9
view post Posted on 27/11/2007, 10:34     +1   -1




Se volessimo dire tutta la verità dovremmo andare oltre l'analisi letta sopra. Non so quale sia la situazione altrove ma in Toscana molte delle cose addebbitate alla UIL potrebbero con tranquillità essere estese agli alleati CISL (tutto a tutti nelle trattative locali, gestione "personalizzata" di comandi e distacchi, protezione di nullafacenze varie...). Ma poichè sono nostri alleati a livello nazionale (spesso nostri acerrimi avversari a livello periferico) taciamo e limitiamo le tirate alla Uil, che è quello che si dice, ma non percorre sola quella strada.
Una critica, anzi due, mi sento di farla anche alla CGIL. Molti Uffici periferici sono stati lasciati allo sbando. Sono senza direzione da anni. Con tutto ciò che ne consegue per il funzionamento degli uffici stessi e la gestione del personale. E non si addebbiti la cosa solo all'Amministrazione : questa prosegue in una politica di lunga durata che non ha trovato alcuna forma di contrasto nella politica sindacale del nostro Ministero, dove molto passa per accordi fra le parti. In realtà non si è convinti che buone Direzioni contribuiscano a generare buona amministrazione degli Uffici. Tutto il resto (anche il comportamento dei dipendenti) segue a cascata.
Seconda critica : un comportamento ondivago nell'assecondare o contrastare le scelte ministeriali in fatto di compensi di produttività...La politica dei "progetti", nazionali o locali, non è la panacea per i mali della Pubblica Amministrazione. Ma noi continuiamo ad operare come se lo fosse. Pensiamo che l'introduzione di istituti nati nel settore privato porti ad un miglioramento dei servizi nel pubblico. Ma nel settore pubblico nessuno risponde della gestione dei servizi; spesso, inoltre, la dirigenza è stata eliminata nei fatti a livello periferico (il serpente si morde la coda) e chi deve gestire preferisce dare tutto a tutti per non avere a che fare con sindacati, ecc.
Insomma dare i soldi dei progetti agli Istituti come "risorse di sede" non fa che spostare il problema dal centro alla periferia.
Ci sarebbe da dire poi che, nell'ultimo scandaloso episodio dei progetti nazionali (quelli dei 1500, 1000, euro pro capite), la periferia è stata usata solo come foglia di fico per coprire le elargizioni "centrali" : ciò che doveva passare era l'assegnazione di risorse consistenti al Centro. Il Sindacato prima ha detto no, ma; poi ha detto sì, se; poi ha detto di nuovo no, vediamo. Risultato : una gran confusione (uso un eufemismo) ovunque , con progetti (alcuni inutili, diciamolo pure) incominciati e sospesi in attesa di migliori determinazioni. Ripeto : passare le castagne bollenti alla periferia non cambierà i termini della cosa. Su certi progetti ci si dovrà turare il naso. Un altro discorso andrebbe fatto ancora sulla Toscana (e non solo), ma sono stata già troppo lunga e noiosa. Ora è bene fermarsi.
 
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edg
view post Posted on 27/11/2007, 14:30     +1   -1




Il tentativo della uil di rastrellare il massimo dei voti degli scontenti, poi vorrei sapere de che? sembrerebbe che si sia infranto contro gli zoccoli duri di CGIL e CISL. Difficile questa battaglia elettorale, dettata da una forma diversa di fare comunicazione, noi non siamo capaci ad entrare nella pancia della gente, siamo cervellotici, mentre qualcuno va diretto allo stomaco e colpisce. E' un terreno che ci trova spiazzati, l'altro invece riesce come un camaleonte a giostrare con le associazioni dei tecnici, associazioni che ti guardano dall'alto in basso perchè ancora si portano il profumo dell'aristocrazia, non tutti ci mancherebbe, e nello stesso tempo fa fare i ricorsi per le lauree non afferenti, in poche parole come affermai qualche tempo fa, becca di qua e di la. Comunque se i dati sono questi e non vedo perchè dovrebbero cambiare, voti dalle ex colonie non sono previsti, la CGIL e CISL hanno la maggioranza, a fronte di violentissimi attacchi sferrati dalla Uil e dagli ascari con grande complicità a livello di amministrazione. Più che mai ,dopo certi ignobili volantini ed episodi, è opportuno un incontro tra le due delegazioni sindacali di CGIL e CISL per riaffermare lo spirito di collaborazione e con l'idea di istituzionalizzare i tavoli separati perchè con queste pseude organizzazioni sindacali noi non abbiamo niente da condividere.
Una lettura sistematica dei voti poi andrà fatta per comprendere le ragioni dei successi e degli insuccessi.
un saluto
edg
 
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balla col lupo
view post Posted on 27/11/2007, 17:55     +1   -1




carissima,

nel territorio ci si arrabbatta, nel bene e nel male abbiamo tutti le stesse magagne, ma, dice bene EDG, alla fine il risultato conta, eccome se conta, e, ti assicuro, va bene pure al sor, che mantiene il suo poterucolo di interdizione insieme alla poltrona.
anche io sono convinto che alcune modalità non funzionino, ma forse le ragioni non stanno nello strumento ma nella concezione, un pò paraventa, del suo utilizzo. i progetti nazionali per la gran parte non sono progetti, ma un modo per distribuire risorse ad alcune categorie di lavoratori piuttosto che ad altre, con un meccanismo che assegna alla contrattazione nazionale un compito improprio: in una condizione più virtuosa il tavolo nazionale può indicare priorità, stabilire obiettivi generali, ma non dovrebbe individuare i criteri e addirittura i numeri. quindi risorse ai posti di lavoro e autonomia di scelta dei criteri per raggiungere gli obiettivi prefissati.
quello che invece sgomenta sempre il sottoscritto è il vedere come i lavoratori, perlomeno il 27% dei nostri colleghi, percepisca il magma sindacale come una specie di bocca della verità in cui infilare la manina e ricevere quello che vorremmo sentirci dire, un pò come i bambini che hanno bisogno di sentirsi rassicurati. fuori da ogni contesto di valutazione della realtà: pensa che il sor, in una delle sue sparate, ha fatto fare domanda di stabilizzazione anche a chi non aveva i requisiti previsti dalla legge, lavoratori a collaborazione che adesso si vedono rispondere dall'Amministrazione che le loro istanze sono rigettate perchè prive dei requisiti previsti dalla legge, come era noto già da prima. ci si chiede: perchè qualcuno ha pensato di fare questa azione? io trovo scandaloso che si creino false aspettative in lavoratori che vivono con grande sofferenza la loro condizione, un sindacato serio deve essere in grado di formulare istanze percorribili, soprattutto quando è in gioco la vita lavorativa. eppure questo è successo e ha comportato che moltissimi hanno prodotto istanze destinate al fallimento. così come avverrà nel caso dei famigerati ricorsi per la riqualificazione. tutta propaganda, della peggiore specie, però fa presa e porta voti, come possiamo constatare.
quindi lunga e stretta è la strada della verità, e ogni tanto qualcuno prende male la curva o può capitare un inciampo imprevisto (sono vicino a fpfirenze che non deve demordere, il tempo sarà galantuomo). ciò non toglie il valore di una affermazione generale della validità della linea CGIL, straordinaria se riferita ad un contesto che è quello che è, straordinaria perchè non vendiamo sogni, ma solide e piccole realtà.
salutoni
 
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s.bagnaro
view post Posted on 27/11/2007, 18:20     +1   -1




Caro Libero,
voglio esprimere a te e a tutta l'organizzazione la mia soddisfazione per il risultato conseguito dalle liste CGIL nelle elezioni per le RSU. E' stata una campagna elettorale difficile, inficiata da un clima avvelenato e da forti contrapposizioni che non lasciavano intravedere nulla di buono. A ciò aggiungerei anche un recente rinnovo contrattuale non molto soddisfacente, un processo di riqualificazione infinito che ha catalizzato l'interesse di un gran numero di colleghi, e non ultime, le vicende relative ai ricorsi alla giustizia amministrativa.
Vorrei anch'io abbozzare un primo tentativo di analisi sulla scorta dei dei dati ufficiali diffusi dal sito della UIL. A prescindere dalla loro attendibilità o meno, ciò che emerge è un quadro di sostanziale stabilità e ciò non è un male di per sè.
Ritengo che da questo dato debba partire la nostra riflessione, ossia :
a fronte di forti assunzioni di responsabilità da parte di CGIL e CISL, al quale si è contrapposto il movimentismo senza scrupoli della UIL, si è di fronte ad una situazione di stallo. Quindi delle due una : o si continua sulla strada dell'assunzione del "ruolo di governo dei processi sindacali" o si cambia strada perchè "non siamo capaci ad entrare nella pancia della gente, siamo cervellotici, mentre qualcuno va diretto allo stomaco e colpisce". E' l'eterno dilemma di tutte quelle forze che a vari livelli intendono rappresentare gli interessi dei lavoratori : percorrere la difficile strada delle riforme o tentare scorciatoie massimaliste.
Io ritengo che bisogna proseguire nel "ruolo di governo dei processi sindacali" cercando e praticando una nuova politica delle alleanze che, perchè no, cerchi di riaprire un confronto anche con le associazioni dei tecnici, ma più in generale con quei lavoratori inquadrati nei profili tecnici, dei quali, non più di una quindicina di anni fa la, CGIL era un interlocutrice privilegiata. Pertanto, una volta terminata questa estenuante fase di riqualificazione ritorniamo a "far politica" lasciando ad altri iniziative di piccolo cabotaggio, perchè anche la UIL, nonostante la sua spregiudicatezza non fa il pieno dei voti, non dà la cosiddetta spallata. La UIL non deve essere la nostra ossessione, che, purtroppo, viene ogni giorno registrata anche su questo forum.
Pertanto, anche a livello locale il ruolo dei delegati all'interno dellae RSU deve essere in linea con questa impostazione riformatrice, e non deve riprodurre pedissequamente, a livello decentrato, le divisioni che si registrano al centro, perchè ciò conduce all'immobilismo e ad un'iniziativa sindacale asfittica.
Solo perseguendo una politica unitaria in questi organismi e fra i lavoratori si può "sconfiggere" la UIL ed i suoi disegni neocorporativi, perchè in un clima di divisione chi perde sono i lavoratori nel loro complesso a prescindere dalle loro tessere.
Credo che il primo appuntamento utile per avviare un processo unitario sia la necessaria discussione, fra il più grande numero possibile di lavoratori, sul contratto integrativo di amministrazione che, tra l'altro, dovrà recepire, ed eventualmente integrare, anche le procedure ed i criteri di selezione per losviluppo economico all'interno delle aree previste dal CCNL 2006-09.
 
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edg
view post Posted on 28/11/2007, 09:03     +1   -1




Bagnaro nel suo intervento pone un problema politico di notevole interesse, riprendere il discorso con quella parte di personale, in particolare quello tecnico, che vedeva nella Cgil un punto di riferimento culturale. Un primo elemento che emerge è il mancato coinvolgimento del personale tecnico apicale non coinvolto nei processi di riqualificazione (escluse le super), per cui in tutti questi anni, ca 7, l'azione sindacale si è indirizzata sulla riqualificazione con l'assunzione di responsabilità per questi processi e possibilmente governarli a causa di una amministrazione incapace ad imporre la sua imparzialità, detto questo non possiamo dimenticare i pezzi che si sono persi per strada come per esemprio l'area dei professionisti, la vicedirigenza insomma alcuni istituti di natura contruattale che potevano di pari passo seguire la riqualificazione, in poche parole un coinvolgimento generale di tutto il personale livellato. Nella mia storia personale ho visto sempre con sospetto le logiche corporative come per esempio le associazioni dei tecnici; è il vuoto che noi lasciamo, è la risposta di alcuni amici e compagni tecnici. Bene, se questa è una prima analisi intesa a riprendere il filo delle alleanze, va anche detto che il sindacato non deve essere assunto come veicolo per trampolini di lancio.
Io mi fermo e aspetto altri contributi senza dimenticare le parole di Balla col Lupo "quindi lunga e stretta è la strada della verità, e ogni tanto qualcuno prende male la curva o può capitare un inciampo imprevisto (sono vicino a fpfirenze che non deve demordere, il tempo sarà galantuomo). ciò non toglie il valore di una affermazione generale della validità della linea CGIL, straordinaria se riferita ad un contesto che è quello che è, straordinaria perchè non vendiamo sogni, ma solide e piccole realtà".
Un saluto a tutti voi e ad Antonio Braca un bravo.
edg
 
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Libero Rossi
view post Posted on 28/11/2007, 09:30     +1   -1




Bentornato Sergio.
Credo che il dibattito si debba tutto dispiegare mettendo però alla sua base un'analisi della situazione reale del Mibac e degli addetti, altrimenti viriamo su uno specchio deformato della realtà (ideologia).
La premessa, alle azioni da compiere, è lo stato degli Istituti che denunciava Amarill e ,aggiungo io, del personale. I termini sono noti : una dirigenza insufficiente e reclutata con concorsi truccati (da sempre è così, si dirà. Ma oggi l'aggravante è che i concorrenti sono un po' passati di cottura...dei C3 delusi e non più attivi: la dirigenza come status symbol piuttosto che motore e volano di iniziative) e non in grado di corrispondere ai posti vuoti (da qui un declassamento economico fra dirigenti in sella e quelli sul ronzino) e lanciati alla ricerca di prebende, potere..... ma non per gli Istituti!
La questione della dirigenza è cardine di tutto. Ma il potere del sindacato è pressoché nullo in questo ambito. Oggi è così e non solo con questa compagine governativa; lo stesso dicasi nella decisione della sopressione delle reggenze( Corte dei Conti) e nell'affidamento degli interim a dirigenti bini, trini o quattrini (!?!).
Se osserviamo l'attuale struttura oltre che votata all'immobilismo (nulla facere, per non compromettersi la poltrona attuale o aspirata) è stata privata dell'autorità (tutti fanno tutto e il suo contrario) mentre (s)governa un Ministro e il suo Capo di gabinetto di Palazzo.
La situazione non cambia sul versante delle associazioni tecniche che oggi costitutiscono la cinghia (meglio la cinghietta) di trasmissione dei voleri dei DD.GG. qualcuno lo fa per detenere la sua rendita di posizione (ANAI) altri perché votati alla agognata promozione
(ricordate al protesta Cgil contro la presenza dei DDGG nelle commissioni d'esame?)...la migliore potrebbe essere l'Aib almeno per la sua non dipendenza dal DG.
Le associazioni sicuramente sono importanti ma oggi, schizzate dai più o se volete dai più propositivi, non esprimono quasi nulla se non la bieca logica della corporazione.
Vengo al nodo uille: è vero nel forum è presente assai ma più come Marduk o Golem sindacale che come avversario del quale si contrasti la linea...semplicemente perché non ce l' ha.
Cara Amarill è vero che a livello locale la Cisl corre per quel verso (ma vogliamo dire che spesso ci troviamo anche la Cgil?) ma il tema, se permetti, è diverso. L'accordo politico con la Cisl è di valore ma ciò non toglie che alcune volte, ahinoi, ci troviamo su sponde diverse (vedi i progetti nazionali tutti sottoscritti dalla Cisl ma non dalla cgil) e polemizziamo. Ma sulle linee generali ci troviamo, mentre con la uille ciò non è possibile. Lo vedete lo sciacallo o il suo vice fiorentino discutere di funzionamento, di efficacia dei servizi e di soldi a chi lavora? Eppure sono firmatari del CCNL. ecc.
Il CCNL dice che una somma pari al 20% del FUA deve andare in periferia. E' vero che stiamo cercando tutti un modello contrattuale e di contrattazione. Quello attuale non va bene fatto di progetti fasulli calati dal centro ma allo stesso modo spostare in periferia e caricando alla sola RSU l'onere di procedere secondo merito/servizio, è impresa titanica ,quando poi il dirigente se ne fotte. E che il suo stipendio dipende dagli obiettivi raggiunti o dal funzionamento dei servizi?
Tuttavia la tendenza non potrà che andare i questa direzione pena la disfatta dei Beni culturali. Se poi ci va bene così, non dobbiamo che affidarci a Rutelli, ai DDGG e alla Uille.
 
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amarilli9
view post Posted on 28/11/2007, 14:32     +1   -1




Ed io, cari Libero, Sergio, Balla col Lupo, Andrea, sono contenta di avere smosso le acque stagnanti e che si torni a discutere, senza toni troppo enfantici, delle elezioni e d'altro. Non per vano desiderio di automortificazione ma perchè molte cose che vedo non vanno e mi sembra che alcune responsabilità siano anche nostre, voglio dire dei vari livelli sindacali.
In primo luogo è bene che si torni a discutere delle risorse economiche di cui disponiamo e della loro gestione. I progetti o ciò che chiamiamo risorse legate alla produttività non sono, non dovrebbero essere, tabù intangibili dell' azione sindacale. Dico a Balla col Lupo che mi ha convinta quando scrive che gli accordi Nazionali non devono individuare i numeri dei progetti periferici. Forse però dovrebbero individuare obiettivi "strategici" di Ministero. Il livello contrattuale periferico conosce meglio la situazione locale, può dunque aggiustare e gestire in base a questa, ma presenta alcuni dei limiti segnalati da tutti.
Riguardo a quello che scrive Andrea, voglio dire che la mia riflessione non voleva essere critica all'operato degli altri. Penso però che, in generale, si raccoglie ciò che si è seminato.
A Pisa si è recuperato, nelle ultime settimane, una situazione che stava avviandosi verso risultati non buoni. Il recuperò è avvenuto grazie all'azione dei compagni presenti nei vari posti di lavoro del nostro Ministero, altrimenti "piangeremmo" anche là. In generale penso comunque che non si siano avuti molti aiuti esterni (nè regionali, nè territoriali). La nostra azione sul terrritorio è spesso debole anche se poi siamo capaci di scatti di orgoglio sul filo. Quello che manca è organizzazione e poi ancora organizzazione e solidarietà fra di noi. Le idee non mancano, o meglio, non mancherebbero...
Vedi, Andrea, ho gettato molti altri sassolini...
 
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balla col lupo
view post Posted on 28/11/2007, 16:03     +1   -1




concordo, carissima, ed è quello che ho scritto.
aggiungo solo una cosa: è vero che la contrattazione locale può fare maggiori sfracelli di quella nazionale, ma in tal caso sarebbero chiare le responsabilità.
questa sorta di supplenza che spesso esercita il livello nazionale non fa mai bene e garantisce chi si arrocca al Collegio romano, non certamente noi. le nuove RSU faranno i conti con questo e su questo e l'organizzazione del lavoro misureranno la loro capacità.
quanto al resto palla al centro: queste elezioni sono state le più difficili ed abbiamo avuto un risultato veramente straordinario. siamo il primo sindacato e siamo maggioranza insieme alla CISL, dobbiamo fare tesoro di questo e proseguire con la nuova stagione contrattuale, nuovo CIM, e nuove battaglie per stabilizzare tutti coloro che, a vario titolo, contribuiscono al funzionamento dell'Amministrazione.
risalutoni
 
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s.bagnaro
view post Posted on 29/11/2007, 16:01     +1   -1




Cari compagne/i attivi in questa discussione,
non so se è solo una mia impressione, ma le prime riflessioni di Libero, all'indomani del voto, sembrano essere venate di delusione e di un preoccupante pessimismo. Il quadro d'insieme del nostro ministero, disegnato dal nostro segretario, è sconfortante, probabilmente fotografa anche verosiminlmente la situazione attuale, ma allora mi chiedo e vi chiedo che fare ?, che ruolo deve assumere la CGIL?, quali devono essere i suoi punti di attacco?, quali sono gli errori che deve corregere? ecc., ecc.
Innanzitutto la delusione : essa è lecita se il risultato che ci si aspettava era di quelli eclatanti, basato su segnali forieri di un'avanzata consistente, ma le testimonianze, fin qui offerte, dai compagne/i registrano invece una certa difficoltà di tenuta del consenso dell'organizzazione sul teritorio. Pertanto, ribadisco ancora una volta, che il risultato non è affatto negativo, ed è da questo che bisogna ripartire, non rapidamente, non lasciandosi prendere da una foga revancista, da una frenesia, ma ragionando evitando le fughe in avanti. Ed è a questi stati d'animo che mi riferivo quando ho accennato alle due possibili strade che si aprono davanti all'organizzazione, ossia se continuare a governare i processi sindacali, con un'azione riformatrice, con un coinvolgimento più ampio di lavoratori, o quelle delle fughe in avanti, delle scorciatoie, della rincorsa delle vertenze.
Ma veniamo ad una delle questioni poste da Libero nella sua riflessione :
"La questione della dirigenza è il cardine di tutto", i termini sono noti "una dirigenza insufficiente e reclutata con concorsi truccati..." Concordo, e dirò di più, io contesto le procedure, seppur previste per legge, del suo reclutamento. Mi spiego meglio, i nostri sovrintendenti, i nostri direttori di archivi e biblioteche ecc., sono passati per lo più attraverso concorsi riservati o disposti ad hoc, e queste figure di dirigente, in quanto giudicate tecniche, non sono mai previste nei posti messi a concorso dalla scuola superiore della pubblica amministrazione, che si svolge periodicamente e che prevede una durissima selezione, con una formazione di un anno con esame finale e relativo tirocinio. Pertanto, ad oggi, stanti queste procedure di reclutamento, ad esempio, un bibliotecario, da un giorno all'altro, non si sa come, diventa edotto sulla contabilità di stato, sul diritto amministrativo, sul diritto del lavoro e sulla gestione aziendale......, non ci crede nessuno. E' questo il problema principe per l'organizzazione sindacale nel pubblico impiego : per poter meglio sviluppare un'azione sindacale efficace, avremmo bisogno di una controparte dirigenziale preparata, ma il più delle volte si è costretti a concertare con signori che a mala pena conoscono il contratto che regola il loro rapporto di lavoro, figuriamoci se si degnano di dare uno sguardo a quello che regola il rapporto di lavoro di coloro che essi amministrano. Per non parlare poi della incapacità a contrattare organizzazione del lavoro e dei servizi o ad applicare i contenuti degli accordi sindacali firmati dal loro superiore gerarchico.
Da quanto detto discendono due ordini di questioni :
la prima vede molto spesso i rappresentanti della CGIL nelle RSU assumere il ruolo, agli occhi dei lavoratori e di fronte all'imprepazione dei dirigenti o al loro paternalismo, di gendarmi degli accordi che limitano le pratiche clientelari o spartitorie e perciò stesso finiscono per essere impopolari ;
la seconda è la pessima gestione delle risorse economiche per i lavoratori a livello decentrato. Invito tutti noi a fare una riflessione su ciò che afferma Libero, ossia che ci troviamo di fronte per lo più a "progetti fasulli calati dal centro, ma allo stesso modo, spostare in periferia e caricando alla sola RSU l'onere di procedere secondo merito/servizio, è impresa titanica, quando poi il dirigente se ne fotte". In tutta onestà, in considerazione di un non brillante stato dei rapporti sindacali unitari e dell'incapacità media dei nostri dirigenti di proporre progetti che possano migliorare l'efficienza e l'efficacia dei servizi, preferisco, in questa fase, accettare progetti calati dall'alto, perchè in linea teorica più controllabili nelle loro risultanze. Pertanto bene hanno fatto CGIL e CISL a dare un segnale forte all'amministrazione con il ritiro della firma dai progetti nazionali. I progetti locali, per quelle che sono le mie informazioni e la mia esperienza, si sono risolti per lo più, per incapacità del dirigente di programmare o proporre alcunchè e, a volte, per l'impreparazione della RSU, nell'approvazione di progetti inutili o dissipatori di risorse, che hanno visto la partecipazione di tutto il personale remunerato per giunta con la stessa cifra, per la più classica delle politiche spartitorie.
Scusate la lunghezza ; in un prossimo post vorrei dire la mia sui "C3 delusi e non più attivi".
 
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claudio meloni
view post Posted on 30/11/2007, 14:38     +1   -1




care compagne e cari compagni,

esprimiamo la più viva soddisfazione per il risultato ottenuto alle elezioni RSU che ci vede confermare il primo posto sia a livello nazionale che a livello del territorio molto significativo di Roma Centro. Un risultato positivo ottenuto in un contesto complicato e reso ancora più difficoltoso da una campagna elettorale molto aggressiva da parte di altre OO.SS., dovuto al lavoro attivo dei nostri delegati sul territorio, ai quali va il nostro più sentito ringraziamento, così come alle lavoratrici ed ai lavoratori che ci hanno sostenuto.
A Roma Centro, pur scontando la scarsissima presenza nella sede centrale del Ministero, la CGIL ha ottenuto sul territorio significativi successi nelle grandi Soprintendenze e nelle grandi Biblioteche, catalizzando i consensi anche dai lavoratori ex precari o in via di stabilizzazione. Un consenso che premia la lungimirante azione svolta a livello nazionale da CGIL e CISL su questa delicata vertenza e la lucidità che i nostri delegati ex precari hanno saputo mantenere nella condivisione profonda delle modalità di raggiungimento degli obiettivi di stabilizzazione.
Il risultato pone peraltro, a nostro avviso, la CGIL di fronte a nuove responsabilità. Il progressivo degrado delle condizioni organizzative degli Uffici sul territorio condizionerà inevitabilmente la nuova stagione contrattuale integrativa, che si apre con la sfida sulla necessità di riqualificare i servizi ed il lavoro e, al contempo, di consolidare la funzione di rappresentanza delle nuove RSU.
A nostro avviso il dibattito sul ruolo delle RSU non può non tener conto della loro necessaria funzione nei processi di riorganizzazione degli istituti, in particolare sui riflessi che le revisioni dei percorsi professionali (quelle vigenti e quelle future) e le riqualificazioni professionali avvenute e in atto possono avere sull'organizzazione dei servizi e nel riconoscimento dei fabbisogni professionali. Accanto a questo la questione della contrattazione del salario accessorio, negli evidenti limiti che ha dimostrato sia in termini di disponibilità di risorse che nella capacità di incidenza sul miglioramento dei cicli produttivi, rimane un nodo problematico evidentemente condizionato dal persistere della questione salariale. A questo semplicemente aggiungiamo, come considerazione generale, che il mancato funzionamento della RSU, dovuto in genere alla propria debolezza interna, spesso aggrava le condizioni di lavoro.
Infine altre brevi considerazioni:
il voto conferma la fiducia nell'asse strategico CGIL-CISL, che ha posto un argine robusto alla deriva populista della UIL, quanto mai necessario in un contesto nel quale fanno comunque presa istanze neo corporative;
l'avvenuta stabilizzazione dei lavoratori non chiude la questione occupazionale, sia per quel che riguarda le partite in sospeso (ATM a full time) che per le prospettive che pone la norma in finanziaria sul precariato non a tempo determinato, sulla quale, a norma approvata, andrà svolta opportuna valutazione sui suoi effetti nell'ampio mondo delle collaborazioni nel Ministero, vale a dire sulla necessità di avviare ulteriori processi di stabilizzazione;
il processo attuativo della nuova riforma, nella sua esplicazione centralistica lascia pericolosamente irrisolti alcuni nodi sul territorio, in particolare per quel che riguarda la ridefinizione delle autonomie, nei loro assetti organizzativi ancora del tutto indefiniti, e dei rapporti tra la Direzione Regionale ed il territorio nei meccanismi di dipendenza gerarchica, attualmente improntati ad una subordinazione burocratica diretta.
Non vorremmo in sostanza che le gravi problematiche irrisolte che affliggono le grandi Soprintendenze ed i Poli divenissero pretesto per l'affossamento delle autonomie ed il rafforzamento del ruolo delle Direzioni Regionali.
Cari saluti ed ancora tanti ringraziamenti

p. La Segreteria
Claudio Meloni
 
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antonio braca
view post Posted on 30/11/2007, 18:49     +1   -1




ciao Libero,
Sono proprio d'accordo con tutto quello che hai scritto. Ho costruito il successo della CGIL in soprintendenza BAPPSAE a Salerno proprio rompendo con le logiche del tutto a tutti, privilegiando il binomio qualità dei servizi e diritti dei lavoratori. Su questa linea, in apparenza efficientista, c'è spazio per la crescita della dignità e per l'impostazione della rivendicazione salariale. Diversamente non si capisce cosa significhi Pubblico è meglio, e quale sia stata la finalità dell'eterna riqualificazione.
Antonio Braca

 
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13 replies since 24/11/2007, 20:52   949 views
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