Timidamente ma con energia si riapre il forum

« Older   Newer »
  Share  
Libero Rossi
view post Posted on 22/4/2009, 10:01     +1   -1




A never ended story ma anche but a finite history, can never ricominciare

La storia infinita del nostro forum continua ma potrebbe anche non ricominciare…
Perché intanto l’abbiamo chiuso, direi, soprattutto, per la vieta polemica personale che non interessava più di tanto i gestori della cigielle. Viceversa non così è stato per i frequentatori, i lettori, che invece si “alluzzavano”: il vecchio gioco del chi oggi viene buttato dalla torre, altrimenti, se viene ucciso/sacrificato il “sommo” protagonista del forum. Un gioco che sottopone noi
- al rischio d’invecchiamento,
- alle reprimende della gesuitica casta,
- alle occhiatacce delle vestali made cgil,
- ai mugoloni degli uillici…
Tuttavia l’ambasce che ci ha posseduto in questi giorni continua senza sosta, con nuove accelerazioni e frenate, che ci ha lasciato perplessi infine sfiniti (per quanto mi riguarda ho perso 5 Kg di trippe, conquistate uccidendo giornalmente kilate di rigatoni matriciani, animali da cortile e di rovo….e infine bambini – ma rigorosamente a-uillici!!).

Stop and go…e oggi siamo al nastro di partenza.
Quando si parte di dovrebbe avere delineata almeno una meta, magari lasciando intravedere l’obiettivo. Ma questo non può essere che quello di costituire un servizio in più a quelli normalmente offerti dalla Cgil, quali la difesa dei diritti a tutto tondo (da quelli contrattual-salariali, del lavoro, della professionalità, alla sicurezza, alla non discriminazione…..). Un servizio, dunque, che offra all’iscritto (a Iscritta, ghe pensi mi), al simpatizzante….all’avversario, al nemico una sfaccettatura dell’essere di sinistra, dell’essere Cgil, nuova (speriamo) e calata nei/sui problemi dei nostri “accoliti”.
In questi anni di forum l’esperienza mi ha fatto toccare situazioni e reazioni variate. Soddisfazione insieme a rifiuto, hanno accompagnato il nostro lavoro. Il mio, in particolare, connotato dai più come sopra le righe ma cmq di valore anche se non condiviso. Qui non è la questione di come siamo/sono bravi quanto vedere se il nostro fare abbia avuto il pregio dell’efficacia. Complessivamente direi di sì, visto il letamaio che ci viene riversato addosso dai nostri detrattori e nemici. Vi prego di non buttarla nel refrain di “molti nemici molto onore” o “del parlatene male purché se ne parli” se non altro per la distanza che ci separa da tali craniolesi.
Si è discusso molto sul mio rappresentare la Cgil o ne fossi il degno epigono. Ragionare (mi scuso per il termine) di ciò in un grande consesso è importante ma molto di più valutarne l’efficacia nell’action, nella quotidianità dei comportamenti e degli assunti.
Il forum ne ha costituito lo specchio ma non ne è stato il frammento né la poltiglia di vetro.
Abbiamo cercato di mantenere una visione unitaria – concedo il “un po’deformata” - nello specchio della cgil bac: i suoi intendimenti, le sue idiosincrasie, le sue culture (e colture), le sue speranze, le insicurezze….e i suoi affanni. Tutto ha trovato un posto.
Tutto bene dunque? Assolutamente no!
Quei discorsi denotano anche nei compagni un modo di vedere sviato, uillico, per aggettivarlo, fatto di richieste “a prescindere”, sganciate dalle realtà professional-lavorative, dalle risorse disponibili, dai servizi e nel totale disimpegno di energie e di valore.
Il compito più facile del mondo in un contesto di una dirigenza fellona e solipsistica.
Il nostro percorso, direi di una sinistra di classe (si diceva una volta, ma perché questo governo cos’è!?), dovrebbe consistere in un ripensamento complessivo del modo di essere. Intanto
il limitar di gioventù salivi”
(e ben mi sta)
Poi i temi:
- il linguaggio: a) ci esprimiamo con un linguaggio virtuale (gli sms ecc.); b) e l’inglese (che è essenzialmente linguaggio commerciale). Da ciò un impoverimento della nostra lingua, l’italiano, insieme alla fine della grande tradizione letteraria. Qui sembra valere la preoccupazione dei “linguisti” che nell’incontro tra una lingua di grosse tradizioni e una meno ricca quest’ultima la fagociti. Vale al solito il principio dell’economicità, della praticità… Se oggi l’esempio lo gettassimo in politica diremmo che Berlusconi ha vinto perché la sinistra ha perso la lingua cioè la cultura e si è persa a rincorrere il clown…L’egemonia della sinistra, al di la delle fesserie dei revisionisti, era la cultura. Per la Cgil, mi dispiace per i parvenus, è stato il piano per il lavoro.
- Il punto è sul contributo che possiamo dare alla ricrescita della langue e della parole. Della lingua, della sua struttura e dei suoi contesti. Noi ci proviamo anche se a volte possiamo apparire astrusi, velleitari…ma mai mendaci o venditori di tappeti. Chiedo a noi tutti di produrci in uno sforzo volto al miglioramento di qualità nei messaggi. (Beninteso che tutti avranno il loro spazio e diritto di cittadinanza e che non vi saranno censure se non per i perdigiorno malpensanti). Quello che si chiede è solo di alzare il tiro e mordere sui problemi.
- La dimensione internet e sul piacere individual-creativo rinvio alla nota riportata da Iscritta in questo stesso forum , nota che non esaurisce tutte le argomentazioni ma penso che in questo contesto possa bastare così come le precedenti sulla “bestia”’ forum.
Non mi resta che augurarci un buon forum.
(Per gli amanti del gossip: fino all’estate resterò al comando e con la barra - non altro, ormai – dritta. Entro maggio si svolgerà il coordinamento nazionale della Fpcgilbac dove si discuterà di politica e di questioni organizzative. Il mio epitaffio, à suivre…).







Edited by Libero Rossi - 23/4/2009, 09:00
 
Top
edg
view post Posted on 23/4/2009, 08:49     +1   -1




"Se oggi l’esempio lo gettassimo in politica diremmo che Berlusconi ha vinto perché la sinistra ha perso la lingua cioè la cultura e si è persa a rincorrere il clown…L’egemonia della sinistra, al di la delle fesserie dei revisionisti, era la cultura. Per la Cgil, mi dispiace per i parvenues, è stato il piano per il lavoro"

Su questo tema, rappresentato da Libero, possiamo ricostruire un percorso "culturale" di ampio respiro in un momento in cui molti di noi cercano un collegato con un partito che c'è ma non c'è. Ieri sera ho partecipato insieme a tanti altri compagni/amici/contribuenti/simpatizzanti, a una riunione di iscritti al PD. Il tema centrale: il mondo del lavoro. Mondo del lavoro attualmente estraneo nel "pensiero" politico della nuova dirigenza del partito democratico. Nei vari interventi dei compagni (a me me piace dì così), in particolare quello di Claudio Meloni, è emersa la necessità di portare i temi del lavoro (pubblico, privato, precario, etc.) come ricchezza culturale, da marginali a centrali da affrontare in maniera collegiale con chi li vive e con chi li deve portare successivamenti nelle sedi più opportune. Questo per evitare lo scollamento tra realtà vissuta e invenzioi teoriche, per essere più chiari, inciuci e operazioni trasversali.
Ho rotto il ghiaccio per ricominciare.
edoardo di g.
 
Top
1 replies since 22/4/2009, 10:01   3087 views
  Share