Viaggio nel tempo

“Ah! Se potessi tornare indietro nel tempo!”, avremo detto, qualche volta. Chi non sogna di viaggiare attraverso il tempo, magari per rivivere certe emozioni o per non commettere errori di cui pentirsi? Rimane un desiderio non esaudito? In parte, no, perché emotivamente è possibile rivivere il passato in qualche modo, come riascoltare le canzoni che ci piacevano in un certo periodo, oppure rivivendo con la memoria fatti e situazioni interessanti, se non piacevoli. Non basta, eh? Ci piacerebbe tornare indietro per visitare l’antica Roma o per incontrare Leonardo mentre progetta il suo elicottero in legno e tela? In teoria, viaggiare nel tempo è possibile, ma non si può fare a meno della fisica, utilizzando la “schiuma quantistica” e i tunnel spazio-temporali quadridimensionali nell’universo. Con un “piccolo” accorgimento, però, procurandosi una gran quantità di energia per essere “sparati” alla velocità della luce, abbastanza per “curvare” il tempo sempre che Albert Einstein non ci abbia raccontato una balla cosmica. Senza desiderare cose impossibili, come la disponibilità di un tunnel spazio-temporale tascabile o l’immersione nella “schiuma quantistica” dell’universo, passo dopo passo stiamo seguendo a livello sperimentale il tentativo del nostro governo di farci tornare indietro nel tempo con gli scarsi mezzi a disposizione, senza troppe complicazioni scientifiche. Se bisogna dare a Cesare ciò che è di Cesare, stamattina la Confcommercio non manca di riconoscere al governo il merito di aver riportato il reddito disponibile delle famiglie italiane ai livelli di 30 anni fa. Anche la Confesercenti riconosce al governo il merito di averci riportato nel 2007 per i consumi e nel 2002 per l’occupazione. Confedilizia, invece, afferma che viaggiamo verso gli anni ’70 relativamente alla costruzione di nuove case e alla compravendita immobiliare. Tra i viaggiatori nel tempo, ieri in TV ci si è messo pure Bruno Vespa, che durante la trasmissione “Porta a Porta” ha mostrato a Renzi un grafico che evidenziava il divario dei redditi dall’avvento dell’Euro. Fatto 100 il reddito medio di partenza, oggi quello tedesco è a quota 116%, mentre quello italiano è al 63%. Ciò riguarda il viaggio nel passato, ma per ripartire verso il futuro il governo ha già assemblato l’altra “macchina del tempo”, costruita con le geniali intuizioni degli “80 euro”, dello “Sblocca Italia” e del “Jobs Act”. Che carburante usa questa macchina del tempo? Kerosene? Idrogeno? Energia nucleare? Macchè: FUFFA, in quantità industriali.