La guerra degli ipocriti

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shadow600
view post Posted on 29/9/2014, 16:07     +1   -1




CULO_ATTACCATO
Stamattina si sono incontrati i Segretari della Cgil, Cisl e Uil e non hanno concluso niente: non è stata neanche decisa una azione unitaria per difendere l’indifendibile Art. 18, che fino ad oggi non ha impedito centinaia di migliaia di licenziamenti. Dopo il trattamento preferenziale riservato alle forze dell’ordine, sugli stipendi, questi inconcludenti difensori dell’Art. 18 non si degnano di rilasciare neanche una dichiarazione sulla nostra categoria pubblica, che in numeri non è proprio trascurabile. Niente, si va avanti in ordine sparso parlando ogni giorno di questo ca@@o di Art. 18 che sindacalmente regala tanta visibilità a coloro che sono rimasti fermi di mentalità agli anni ’70. A Londra è bastata una breve riunione dei sindacati pubblici per dichiarare unitariamente a Cameron 3 giorni di sciopero di tutti gli statali a ottobre, come “antipasto”. Anche i nostri omologhi inglesi hanno gli stipendi fermi dal 2010, con la differenza che il governo li incrementa appena dell’1% ogni anno, fino al 2018. Per quell’1% degli inglesi, forse noi “ci metteremmo la firma”. La differenza è che in Gran Bretagna le rappresentanze dei lavoratori pubblici si chiamano Unions, mentre qui abbiamo dei bravi giocatori delle tre carte abituati all’appecoronamento politico non tutti insieme, ma uno alla volta. Non a caso stamattina, dopo la riunione sindacale, è stato detto di aspettare l’esito della riunione pomeridiana del PD, durante la quale l’homo ludens dei “giovani turchi” minaccerà la scissione a Renzi, se non stravolgerà il Jobs Act neutralizzandone gli effetti. Come mentalità refrattaria al cambiamento, più che giovani turchi questi sembrano vecchi ottomani. Verso il nostro Premier sono abbastanza critico, ma credo che sulla piaga della disoccupazione da combattere anche con un po’ di dilettantismo iniziale, Renzi abbia capito tutto. Fossi in lui, continuerei a procedere come un rullo compressore infischiandomene dei ricatti politici e sindacali, che fanno un baffo ad uno che ha preso democraticamente quasi il 41% dei consensi, alle elezioni europee. Visto che tanti ciarlatani sindacali e politici si appellano ancora alla costituzionalità di certe proposte per il bene del Paese (almeno ci si prova!), ricorderei a questi soggetti che l’Italietta dovrebbe essere fondata sul lavoro con una congrua retribuzione per tutti, con o senza l’ultimo baluardo inviolabile dell’Art. 18, che "commestibile" non è. Dove erano questi signori dei diritti, come quelli negati a noi statali e a tanti altri lavoratori privati? I giovani turchi del PD e i loro reggipanza sindacali hanno sete di visibilità, perché sono finiti in una sorta di “riserva indiana”, dove Renzi li ha fatti accomodare. Ora non pare vero che il pretesto dell’Art. 18 sia l’occasione propizia per scatenare una guerra di religione per ipnotizzare una parte del parco buoi, i loro iscritti. Soldi in busta paga o meno tasse, NO, quando mai! Difendere l’indifendibile, si! E vai con le spese faraoniche per montare il palco a San Giovanni, il prossimo 25 ottobre. Vai con l’acquisto a camionate di bandiere, cappellini e bottigliette d'acqua, con quintali di volantini che nessun tipografo fornisce gratis. Tanto, ci sono gli iscritti che pagano la tessera, anche se fanno la fame: prima la tessera, poi la fettina al bambino. Oppure gli inquilini che pagano l’affitto concordato ai locatori sindacali, che campano benissimo pure coi CAF esentasse. No, a questo giro ha ragione Renzi, che vuole difendere chi il lavoro non ce l’ha e non tanti parassiti che tra riunioni interne e permessi in ufficio non ci sono mai. Se la sinistra giovane turca del PD minaccia la scissione (direi chissenefrega, vuol dire che proprio “democratici” non erano), i sindacati minacciano un referendum sullo statuto dei lavoratori, con l’eventuale esito tutt’altro che scontato, decretando il requiem non per il Sindacalismo italiano, ma solo per questi incapaci di difendere e di incrementare il lavoro, altresì bravi ad incrementare il loro patrimonio immobiliare con operazioni finanziare internazionali, tramite società di comodo (diciamo in Lussemburgo?). Si tratta di un patrimonio miliardario nelle loro mani che, se fosse dismesso versando il ricavato in un fondo speciale, potrebbe supportare le elemosine degli ammortizzatori sociali che non sono eterni. Questo gesto di generosità verso gli ex lavoratori nei guai ed i pensionati alla fame, restituirebbe la perduta dignità a questi incapaci che storicamente hanno fallito, perché non hanno idee, né un piano strategico sul lavoro e sull'economia.

Edited by shadow600 - 29/9/2014, 17:39
 
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