"Pompei: in arrivo tre giorni di scioperi. Disagi per i visitatori": sarà vero?ma no, sara, le solite assemblee a sbafo

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Libero Rossi
view post Posted on 6/11/2014, 10:10     +1   -1




Pompei: in arrivo tre giorni di scioperi. Disagi per i visitatori
Non si placa l'ondata di assemblee che frequentemente invadono il sito archeologico pompeiano, creando significativi disagi. Questa volta, l'eco di rivolta giunge dai lavoratori di Uil, Flp, Unsa e Rsu, i quali contestano l'organizzazione del lavoro e il dover essere costretti a lavorare in prefabbricati di cemento-amianto. Si riaccende quindi il confronto tra soprintendenza e sindacati, a causa di: «un'aggravata sperequazione dei carichi di lavoro», scrivono i rappresentanti sindacali, «sbilanciando in maniera forte il numero del personale di vigilanza tra le cinque squadre, che invece andrebbe riequilibrato dopo gli ultimi cinque pensionamenti». Soprattutto le nuove «linee guida per la riorganizzazione del servizio di vigilanza» che prevedono, tra le altre cose, una convenzione con un istituto di vigilanza privato. «La cattiva distribuzione dei carichi di lavoro – spiega Antonio Pepe, rappresentante sindacale unitario degli Scavi di Pompei, Ercolano, Oplonti e Stabia – comporta, in alcuni turni, una più difficile garanzia di sicurezza del sito e riduce la fruibilità delle domus agibili». «Per quanto ci riguarda – aggiunge Pepe - utilizzeremo i giorni dell'assemblea per elaborare una controproposta sulla riorganizzazione del servizio di vigilanza». Ci sono da temere disagi anche alla luce dell'ispezione dei commissari Unesco, il prossimo fine settimana? «Tutt'altro, - risponde Pepe - i lavoratori degli scavi sono pronti a fare gli straordinari per consentire all'Unesco di effettuare tutti i rilievi di cui avrà bisogno».
 
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Libero Rossi
view post Posted on 7/11/2014, 08:00     +1   -1




Pompei chiusa per assemblea: un danno per l'Italia
Giulia Vicerè""
Hanno atteso in 1100, l’apertura dei cancelli del sito archeologico pompeiano chiuso dalle 8.30 di questa mattina, a causa di un’assemblea sindacale voluta dai dipendenti. Una bella figura per il nostro Belpaese, che di certo non può permettersi di ridicolizzarsi, in questo modo, agli occhi del mondo. I numerosi turisti che questa mattina speravano di visitare uno dei siti culturali più famosi della Penisola, hanno atteso per tutta la mattinata dietro ai cancelli di metallo, diffondendo in rete agitazioni e disagi: "Sono curioso di sapere che c'è da discutere per tre giorni", twitta un utente. "Non gestite una panetteria di proprietà - fa eco un altro - ci sono dei turisti e delle persone che pagano per venire a Pompei". E c'è chi addirittura invoca l'intervento dell'esercito. “Un danno incalcolabile per l'immagine dell'Italia intera -ha detto il ministro per i Beni culturali e il Turismo Dario Franceschini, esprimendo su Twitter la sua protesta contro il blocco degli ingressi agli scavi causati dalle agitazioni sindacali. Da quando sono ministro a Pompei sono arrivate 78 persone per superare le carenze di personale", ha poi aggiunto in un successivo tweet . L'eco di rivolta giunge dai lavoratori di Uil, Flp, Unsa e Rsu, i quali contestano l'organizzazione del lavoro e il dover essere costretti a lavorare in prefabbricati di cemento-amianto. Si riaccende quindi il confronto tra soprintendenza e sindacati, a causa di: «un'aggravata sperequazione dei carichi di lavoro», scrivono i rappresentanti sindacali, «sbilanciando in maniera forte il numero del personale di vigilanza tra le cinque squadre, che invece andrebbe riequilibrato dopo gli ultimi cinque pensionamenti». A giudicare dalla situazione, si continua a parlare di una vera e propria follia all’italiana, a cui non si riesce a mettere un freno. Com’è possibile che uno dei siti archeologici più visitati e noti addirittura a livello mondiale, chiuda i cancelli a causa di un’assemblea sindacale, sotto gli occhi della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia, che rimane in silenzio a guardare? Eppure tutto questo è l’Italia, un sistema malato, deriso da tutti, che sembra non conoscere cure.
 
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shadow600
view post Posted on 7/11/2014, 16:01     +1   -1




Lasciatelo twittare, Franceschini, che almeno si è accorto che a Pompei lavorano degli esseri umani e non muli. Non uno, non tre giorni, ma un mese, dovrebbero chiudere i musei e gli scavi per far capire al governo e alla solita "opinione pubblica" che è ora di voltare pagina, rispettando anche i lavoratori statali. Bravi, custodi e non mollate! Altri pecoroni che stanno a guardare prima o poi vi seguiranno.
P.S.
Da notare la dissociazione della Cgil. Teribbile! :sick:
 
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Libero Rossi
view post Posted on 10/11/2014, 11:37     +1   -1




la mia ancora di più..e non da oggi. Ricordati diritti ma anche doveri verso chi ti paga che non è franceschini o renzi!!!

Beccati 'sta risposta al tuo (oggi mio Buttafuoco e fiamme, io).

A “Il Sole24ore” della Domenica
Alla cortese attenzione di P.Buttafuoco


Caro Buttafuoco
Le scrivo in merito alla sua nota apparsa su “IL Sole 24ore” di ieri intitolata Lazzaroni a Pompei. Intanto condivido il titolo solo se indirizzato a tutti, e cioè non solo alle sigle sindacali che usano l’assemblea come forma di “sciopero” ma anche alla dirigenza locale e nazionale che, in questi anni, ha usurpato Pompei. A monte, ci sono accordi sindacali sottoscritti dalle due parti (contenenti fra l’altro richieste risibili e pretestuose: lo straordinario pagato con un progetto di formazione, il funzionamento del turno notturno, la mobilità all’interno della Soprintendenza ecc.) ai quali non si è voluto poi dare seguito perché ritenuti non legali o conformi alle linee nazionali. Ma oggi non è questo il nodo del contendere bensì l’altro sul quale lo stesso Franceschini da fabiofazio tace e cioè le assemblee indette in contrasto alla legge e al CCNL del personale dello stato. Ora secondo il contratto ad ogni lavoratore spettano 12 ore di assemblea che i soggetti deputati devono indire nel rispetto del e compatibilmente col servizio. I cosiddetti sindacati di Pompei invece convocano le assemblee per più giorni consecutivi ma: a) ciò è in contrasto col servizio pubblico mentre non lo dovrebbe essere cioè se l’assemblea è un diritto dei lavoratori non sta scritto da nessuna parte che si debbano tenere la mattina. Si potrebbero infatti far svolgere alle 17 di sera…quando negli scavi non ci sono visitatori ecc.; b) se le assemblee hanno una partecipazione irrisoria di personale, il Soprintendente, verificato ciò, deve aprire gli scavi. Non è possibile che, se in un’assemblea ci sono due persone, le altre 100 stiano al bar o a rigirarsi i pollici! c) viene verificata la presenza dei partecipanti e le ore usufruite? Ricordo ancora che non possono superare le 12 procapite; d) dato che ogni sigla può indire assemblee del personale alle quali possono partecipare mettiamo due persone, gli scavi vengono chiusi il che significa che questa sigla, se organizza 100 iscritti, potrebbe tenere assemblee e far chiudere gli scavi per 1200 ore? Ma è contra legem indire assemblee da parte del/i sindacato invece dello sciopero ...già perché lo sciopero costa al lavoratore mentre le assemblee sono a carico di Pantalone. Questa situazione sollevata a più riprese da chi le scrive – ex responsabile nazionale Cgil beni culturali - ha sempre trovato nei vertici (sia nei soprintendenti e sia nella famosa “ Commissione di garanzia dei servizi pubblici”) politici della cosiddetta destra/sinistra il totale silenzio, tranne qualche dichiarazione giusto per apparire sui giornali, quando gli utenti incazzati, l’UNESCO, l’Europa denunciano la violenza dei “lazzaroni”. Ma poi non fanno nulla ché la situazione di ingovernabilità a Pompei torna utile a ministri e sindacatini per i propri scopi più o meno politici.
Cordialmente
Libero Rossi

Edited by Libero Rossi - 10/11/2014, 18:29
 
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