tutti con Tsipras

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Libero Rossi
view post Posted on 29/6/2015, 16:48     +1   -1




La democrazia non si svende e non si vende
Firma anche tu l’appello di MicroMega
in solidarietà con Tsipras e il popolo greco
Cari lettori, pubblichiamo la dichiarazione del capo del governo greco ai cittadini di quel paese. Pensiamo sia necessario che tutti i cittadini democratici europei lo sostengano.
Vi chiediamo di firmare con MicroMega questo brevissimo testo, da inviare alle autorità di tutte le istituzioni europee:

Siamo con la democrazia, che è sempre "giustizia e libertà", contro la protervia dei poteri finanziari che vogliono imporre al popolo greco le politiche di liberismo selvaggio che hanno scatenato la crisi mondiale e stanno distruggendo l'Europa.

FIRMA L'APPELLO

La lettera di Tsipras al popolo greco

Greche e greci,
da sei mesi il governo greco conduce una battaglia in condizioni di asfissia economica mai vista, con l’obiettivo di applicare il vostro mandato del 25 gennaio a trattare con i partner europei, per porre fine all’austerity e far tornare il nostro paese al benessere e alla giustizia sociale. Per un accordo che possa essere durevole, e rispetti sia la democrazia che le comuni regole europee e che ci conduca a una definitiva uscita dalla crisi.

In tutto questo periodo di trattative ci è stato chiesto di applicare gli accordi di memorandum presi dai governi precedenti, malgrado il fatto che questi stessi siano stati condannati in modo categorico dal popolo greco alle ultime elezioni. Ma neanche per un momento abbiamo pensato di soccombere, di tradire la vostra fiducia.

Dopo cinque mesi di trattative molto dure, i nostri partner, sfortunatamente, nell’eurogruppo dell’altro ieri (giovedì n.d.t.) hanno consegnato una proposta di ultimatum indirizzata alla Repubblica e al popolo greco. Un ultimatum che è contrario, non rispetta i principi costitutivi e i valori dell’Europa, i valori della nostra comune casa europea. È stato chiesto al governo greco di accettare una proposta che carica nuovi e insopportabili pesi sul popolo greco e minaccia la ripresa della società e dell’economia, non solo mantenendo l’insicurezza generale, ma anche aumentando in modo smisurato le diseguaglianze sociali.

La proposta delle istituzioni comprende misure che prevedono una ulteriore deregolamentazione del mercato del lavoro, tagli alle pensioni, nuove diminuzioni dei salari del settore pubblico e anche l’aumento dell’IVA per i generi alimentari, per il settore della ristorazione e del turismo, e nello stesso tempo propone l’abolizione degli alleggerimenti fiscali per le isole della Grecia.

Queste misure violano in modo diretto le conquiste comuni europee e i diritti fondamentali al lavoro, all’eguaglianza e alla dignità; e sono la prova che l’obiettivo di qualcuno dei nostri partner delle istituzioni non era un accordo durevole e fruttuoso per tutte le parti ma l’umiliazione di tutto il popolo greco.

Queste proposte mettono in evidenza l’attaccamento del Fondo Monetario Internazionale a una politica di austerity dura e vessatoria, e rendono più che mai attuale il bisogno che le leadership europee siano all’altezza della situazione e prendano delle iniziative che pongano finalmente fine alla crisi greca del debito pubblico, una crisi che tocca anche altri paesi europei minacciando lo stesso futuro dell’unità europea.

Greche e greci,
in questo momento pesa su di noi una responsabilità storica davanti alle lotte e ai sacrifici del popolo greco per garantire la Democrazia e la sovranità nazionale, una responsabilità davanti al futuro del nostro paese. E questa responsabilità ci obbliga a rispondere all’ultimatum secondo la volontà sovrana del popolo greco.

Poche ore fa (venerdì sera n.d.t.) si è tenuto il Consiglio dei Ministri al quale avevo proposto un referendum perché sia il popolo greco sovrano a decidere. La mia proposta è stata accettata all’unanimità.

Domani (oggi n.d.t.) si terrà l’assemblea plenaria del parlamento per deliberare sulla proposta del Consiglio dei Ministri riguardo la realizzazione di un referendum domenica 5 luglio che abbia come oggetto l’accettazione o il rifiuto della proposta delle istituzioni.

Ho già reso nota questa nostra decisione al presidente francese, alla cancelliera tedesca e al presidente della Banca Europea, e domani con una mia lettera chiederò ai leader dell’Unione Europea e delle istituzioni un prolungamento di pochi giorni del programma (di aiuti n.d.t.) per permettere al popolo greco di decidere libero da costrizioni e ricatti come è previsto dalla Costituzione del nostro paese e dalla tradizione democratica dell’Europa.

Greche e greci, a questo ultimatum ricattatorio che ci propone di accettare una severa e umiliante austerity senza fine e senza prospettiva di ripresa sociale ed economica, vi chiedo di rispondere in modo sovrano e con fierezza, come insegna la storia dei greci. All’autoritarismo e al dispotismo dell’austerity persecutoria rispondiamo con democrazia, sangue freddo e determinazione.

La Grecia è il paese che ha fatto nascere la democrazia, e perciò deve dare una risposta vibrante di Democrazia alla comunità europea e internazionale.
E prendo io personalmente l’impegno di rispettare il risultato di questa vostra scelta democratica qualsiasi esso sia.
E sono del tutto sicuro che la vostra scelta farà onore alla storia della nostra patria e manderà un messaggio di dignità in tutto il mondo.

In questi momenti critici dobbiamo tutti ricordare che l’Europa è la casa comune dei suoi popoli. Che in Europa non ci sono padroni e ospiti. La Grecia è e rimarrà una parte imprescindibile dell’Europa, e l’Europa è parte imprescindibile della Grecia. Tuttavia un’Europa senza democrazia sarà un’Europa senza identità e senza bussola.
Vi chiamo tutti e tutte con spirito di concordia nazionale, unità e sangue freddo a prendere le decisioni di cui siamo degni. Per noi, per le generazioni che seguiranno, per la storia dei greci.
Per la sovranità e la dignità del nostro popolo.

Alexis Tsipras

Firma l'appello di MicroMega in solidarietà con Tsipras e il popolo greco


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shadow600
view post Posted on 2/7/2015, 06:25     +1   -1




Questa UE è l’antitesi della democrazia ed è incapace di risolvere i problemi veri e di creare lavoro e ricchezza per tutti. Da Bruxelles continuano ogni giorno a massacrarci gli zebedei sul caso Grecia che, come è noto, conta meno del 2% del PIL dell’intero continente. Perché i soloni incapaci di Bruxelles e di Berlino parlano ogni giorno del costosissimo ed inutile salvataggio ellenico? Semplicemente perché si tratta di ricattare uno Stato utilizzando "scadenze" di prestiti che non potranno mai essere restituiti e per costringere un popolo a sottomettersi, ad accettare l'inaccettabile, cioè l’austerità scema dei ragionieri di Bruxelles e le politiche regressive e punitive. Mi piace ripetere il concetto che se una volta si conquistavano e si sottomettevano le nazioni coi fucili e coi carri armati, oggi con lo strozzinaggio finanziario internazionale esistono metodi più “puliti” e meno cruenti” per annientare un popolo già umiliato. Perché la Merkel si rifiuta di dialogare con Tsipras prima del democraticissimo referendum di domenica prossima? Spera che la maggioranza dei cittadini dica “SI” per accettare la sua politica “germanocentrica” che è servita ad aumentare le disuguaglianze in tanti paesi avanzati nella UE? Angela spera che i greci ridotti alla fame accettino di continuare a subire il potere sfrenato della ricchezza tedesca? Illusa. Nel mese di gennaio, i cittadini greci hanno votato per un governo impegnato a porre fine l'austerità, sperando che anche in Grecia possa tornare un po’ di benessere: è stata una scelta democratica. Purtroppo, la preoccupazione per la legittimazione popolare è incompatibile con la politica della zona euro, la cui moneta si basa su un progetto che non è mai stato molto democratico: la prova ce l’ha data Renzi, che ieri a Berlino ha detto alla Merkel che la decisione di indire il referendum in Grecia è stata un errore. La maggior parte dei governi UE non hanno mai cercato l'approvazione dei rispettivi popoli nel consegnare la loro sovranità monetaria alla BCE. Quando la Svezia ha consultato il suo popolo, gli svedesi hanno detto di no, perché hanno capito che la disoccupazione aumenta quando la politica monetaria del proprio paese viene fissata da una banca centrale (BCE, tra l’altro privata e non pubblica) che si è concentrata per anni sul controllo dell’inflazione e non sulla stabilità finanziaria dei membri dell’Euro Club. Vediamo oggi come soffrono gli Svedesi che adottano la Corona e non l’Euro, come tanti paesi UE, dalla Lettonia alla Bulgaria, che continuano ad usare la loro moneta d’origine con interessanti tassi di crescita che noi ci sogniamo (Renzi si gonfia il petto per quel ridicolo 0,1% di crescita in Italia). La Grecia tradizionalmente democratica voterà “NO” al referendum e coglierà la possibilità di reindirizzare il suo destino e di costruirsi un futuro anche non così prospero come in passato, ma con buone opportunità derivanti da una nuova Dracma svalutata e capace di attirare ingenti investimenti stranieri (Russia in primis). Meglio votare “NO”, come consigliano molti economisti premi Nobel (come Krugman, Stiglitz), che lasciarsi torturare irragionevolmente da questa UE già fallita (con o senza Grecia), perché ha dimenticato due parole importanti: solidarietà e democrazia. Alla Merkel il suo “Nein”, ai Greci il loro “Όχι”.
 
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1 replies since 29/6/2015, 16:48   168 views
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