Come stanno i nostri Musei

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Libero Rossi
view post Posted on 7/12/2015, 11:39     +1   -1




riprendo e pubblico


Come stanno i nostri Musei? I numeri del Mibac

Un trend di crescita importante che sottolinea il grande ruolo della cultura nel nostro Paese. È questo il dato che emerge dall’annuale rilevazione sui “Visitatori e Introiti di Musei, Monumenti e Aree Archeologiche statali”, da parte dell’Ufficio Statistica del Mibact. Un incremento straordinario se si considera che dai 25 milioni di visitatori del 1996 si arriva ai 40.744.763 del 2014, con un aumento di oltre 3,5 milioni rispetto all’anno precedente. Le regioni che raccolgono il maggior numero di visitatori sono Lazio, Toscana e Campania, rispettivamente con Roma, Firenze e Pompei ad attrarre i flussi turistici più consistenti. Il dato incoraggiante è certamente l’incremento dei visitatori nei musei e nelle aree archeologiche a pagamento, dove si passa dai 17,6 milioni del 2013 ai 19 milioni del 2014. In questo caso, a dominare la Top Ten sono: il Circuito Archeologico Colosseo, Foro Romano e Palatino, con poco meno di 6,2 milioni di visitatori, gli Scavi di Pompei, che superano i 2,6 milioni, la Galleria degli Uffizi e il Corridoio Vasariano, con quasi 2 milioni di visitatori. Seguono la Galleria dell’Accademia e il Museo degli Strumenti di Firenze, il Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo, il Circuito Museale fiorentino, la Venaria Reale e il Museo delle Antichità Egizie di Torino, Galleria Borghese e Villa d’Este, rispettivamente a Roma e Tivoli. Fuori dalla Top Ten la Reggia di Caserta per poche migliaia di visitatori, ma non certo per gli introiti, leggermente superiori a quelli di Villa d’Este. I primi dieci accolgono oltre 16 dei 21,9 milioni di visitatori della Top 30. Gli introiti lordi di questa speciale classifica si attestano intorno ai 119 milioni di euro. Se si assume che il totale 2014 è di 135,5 milioni, si può dedurre che il resto dei musei, monumenti e aree archeologiche statali a pagamento deve accontentarsi di soli 16,5 milioni di euro di introiti lordi. È forse questo un segno meno incoraggiante che dimostra ancora una volta il netto predominio dei poli museali e dei siti archeologici più noti, a scapito della lunga coda di musei presenti sul territorio nazionale. Unici segni negativi nel confronto 2013/2014 riguardano i visitatori del Friuli Venezia Giulia, diminuiti del 2,27%. Tuttavia sono aumentati quelli paganti che, pertanto, influiscono positivamente sugli introiti. Fanalino di coda il Veneto, che ha registrato una diminuzione dello 0,57% del numero di visitatori e un -5,9% di introiti. Se il 2014 è stato positivo, il 2015 si può definire grandioso, almeno stando a quanto appena dichiarato dal ministro Dario Franceschini: "Oltre 40 milioni di persone hanno visitato nei primi undici mesi dell’anno i luoghi della cultura statali, superando con un mese di anticipo i numeri dell'intero 2014. Dopo la straordinaria crescita di visitatori dell'anno scorso - commenta Franceschini - si consolida un'incoraggiante tendenza positiva che avvalora le scelte compiute con la riforma del ministero e l'aumento delle risorse pubbliche alla cultura. I dati dimostrano che gli italiani, grazie anche a iniziative come la domenica al museo e le aperture straordinarie serali, stanno tornando a frequentare con abitudine i musei". Un comprensibile entusiasmo che però non deve distrarre dal grande distacco dei poli museali italiani rispetto al resto del mondo, soprattutto in termini di social media strategy e tecnologie. Secondo una ricerca pubblicata da Museum Analytics e ripresa dal Sole 24 Ore, riferita ai Likes e ai followers su Facebook e Twitter, il ritardo dei nostri musei rispetto ai principali competitors è abissale. L’Italia è fuori dalle prime trenta posizioni, dove spicca la domination di Stati Uniti e Gran Bretagna. Primo il MOMA di New York, con 1,7 milioni di Likes e oltre 3 milioni di followers. Numeri molto vicini per il Metropolitan Museum of A, sempre nella Grande Mela, e per la Saatchi Gallery e il Tate di Londra. Punta tutto su Facebook il Louvre di Parigi, con circa 1,6 milioni di Likes. Per trovare il primo museo italiano, bisogna scorrere l’elenco di decine di posizioni: è la Triennale di Milano, con circa 80 mila Likes e 37 mila follower. Poco più in basso il Mart di Rovereto e le Scuderie del Quirinale di Roma a dimostrazione che per ripianare il gap con il resto del mondo c’è ancora tanto da fare.
 
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