Eppur si muove...

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view post Posted on 11/2/2016, 13:46     +1   -1

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Vorrei stigmatizzare la scelta di riattivare la Mobilità, strana scelta dal momento che i famosi accorpamenti in nome della semplificazione sono puro spreco ed utopia..Siamo ormai ridotti ad un indescrivibile ammasso di uffici, soprintendenze e quant'altro che come in una sorta di Lego o Puzzle seguono una iconografia in costante trasformazione...In questo caos è evidente che le attività saranno ulteriormente rallentate, a discapito dei cittadini che bestemmieranno in tutte le lingue e dei dipendenti, denigrati dalla stampa asservita alla "disinformazione"...Anche la capacità gestionale dei Segretariati, ex Direzioni Regionali, sta lentamente svanendo e questo per contrastare le affermazioni fatte nell'ultima assemblea (a proposito delle mancate risposte dei Segretariati in tema di riorganizzazione delle soprintendenze)...Verso quale sede fare la scelta di trasferirsi? Sembra di vedere l'immagine di una vignetta molto spassosa nella quale le toilettes di maschietti e femminucce avevano entrambe le figure dei generi attaccate sulla porta ed il malcapitato che doveva fare la pipì se ne stava lì girando la testa da una parte e dall'altra incapace di scegliere..
Siamo davvero alla frutta se tra le tante proposte ascoltate ho per caso afferrato quella di qualche "Onorevole" che ha parlato di privatizzare il nostro Ministero. La cosa risale a poche settimane fa e secondo me è stata lanciata per verificare, come in un sondaggio da marketing, la reazione del pubblico! Il silenzio alla proposta ed il silenzio in seguito dimostrano che se non è stata infilata in qualche anfratto della cosiddetta legge di stabilità, la proposta è nata, come dicevo per tastare il terreno. Un tempismo veramente unico se rapportato a quanto succede!
Dunque in quale Ufficio andare? Dovremo secondo la logica più stringente attendere la "Franceschini 3 - -la disfatta"?Il frutto dei lombi affranti del nostro caro Ministro che combatte una illogica ed invisibile battaglia contro la politica renziana e che risponde alla dilagante confusione con una sequela di riforme non meno incomprensibili di quella attuale! Semplificazione, ma quale semplificazione se non quella di una vera, razionale riforma meditata con più attenzione ed con una mirata ricognizione degli organici?
La classica frase alla base di ogni archetipo ideologico: "Chi siamo, cosa siamo e dove vogliamo arrivare?" si è persa nella nebbia dal giorno in cui le ideologie sono state soppresse, soffocate dall'ingombrante cuscino berlusconiano. I vagheggi di reinterpretazione potrebbero estendersi, ahimè, a codici e codicilli, contro qualsiasi liceità dei padri fondatori e quindi il nostro Ministero e le sue conquiste cedere il passo all'illecito legalizzato dai compratori, magari con gli occhi a mandorla, magari cinesi, russi o arabi ma forse anche questa leggenda è superata, vedi la Pirelli...
Come in tutte le storie nelle quali non si saprà mai se c'è o ci sarà un lieto fine, il barcone delle competenze e delle professionalità naviga ancora, grazie ad eroici capitani Achab che inseguono faticosamente la balena bianca e professano fede e coerenza con il proprio percorso, mentre il vuoto intorno, come un buco nero, pretende sempre più spazio. Questo spazio che è complice di un'Italia snaturata e fumettesca, che vuole svendere i suoi gioielli al miglior offrente o cerca di ridurli ad abuso edilizio, alla commercializzazione ed al voto di scambio. Quest'Italia che è sicuramente irrisa da quelli che ci vedono come una nuova Panama, dove il riciclo di danaro e la diversificazione delle attività, compresse in contenitori per disperdere i capitali è all'ordine del giorno, quest'Italia che compiange i capolavori deturpati dall'ISIS per poi cedere i propri ....Il domino è in movimento, le tessere si abbattono l'una sull'altra in una serie di tonfi a catena, a breve il vaticinio: costruiremo sulle spiaggie, lungo la riva dei fiumi, costruiremo sui terreni franosi, costruiremo sull'acqua, sulla sabbia e cancelleremo millenni di storia, di tutela e di vincoli nel nome del dio manager, occhiali alla Mario Biondi o di sottile lega dorata, capelli con un'ombra di neve e la cieca determinazione di chi non ha nulla da perdere, pronto per prossima esibizione ed il prossimo proclama sull'aria fritta. Non ricordo di chi fu l'affermazione: Il mio regno per un cavallo.. Ancora, il cavallo ritorna nelle intercettazioni telefoniche di qualche bravo stalliere..O come pedina di un gioco più grande. Se si riduce tutto all'immagine si possono costruire tanti piccoli manager travestiti da architetti, archeologi, storici dell'arte, magari intercambiabili, l 'importante è non dare segno di incapacità, malgrado il sovvertimento dei compiti, che siano quelli di funzionari, o funzionari ombra, o ancora di idonei non utilizzati.
Dovremo decidere a chi somigliare piuttosto che "chi essere"? Meglio sarebbe presidiare degli stand informativi nei quali chiarire le idee ai cittadini su quello che facciamo e chi siamo a dispetto di chi legge e crede alla stampa strumentalizzata, ma ho paura che sarebbe dura per degli attempati e delusi dipendenti...Che grande scenografia! Che grande fantasia ci vuole per scompaginare in un attimo una realtà consolidata nel tempo! Eccoci qui, fanulloni da quattro soldi fotografati in tutte le salse da giovani spioni , poverini, anche loro in cerca di un lavoro! Eccoci qui, a raccogliere l'eredità di chi sta seduto con il deretano sull'immondizia del mondo a reinterpretare la parte di No one man, quello che non ti conduce in alcun luogo, non pensa per nessuno, non aspetta nessuno (Beatles) ...E' questo il non luogo dove non capire nulla, dove non rispondere alle malefatte, dove non ritrovarsi mai più? E' questa l'Italia generata da intellettuali, studiosi, brava e volenterosa umanità? Basta ascoltare gli sproloqui di qualche parlamentare con la grammatica e la lingua italiane per comprendere il grado di intelligenza e lungimiranza di chi ci governa! Ma tanto chi ci fila? Forse qualche povero Cristo che come Landini lotta contro i mulini a vento? O chi agitando una moneta a due facce ripete la famosa frase: "Dai a Cesare quel che è di Cesare ed a Dio quel che è di DIo!"

Edited by Sunny day - 11/2/2016, 16:59
 
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shadow600
view post Posted on 12/2/2016, 12:16     +1   -1




Nel completo vuoto delle idee, per fare una vera innovazione nella PA, si inventa la mobilità CONTRO e non PER i lavoratori, ancora una volta calpestati nella loro dignità. Ormai il giochetto è chiaro: basta mettere al comando una ragazzotta raccomandata e pure deficiente senza alcuna esperienza, per riformare non si sa chi e che cosa, per distruggere invece il potere contrattuale dei sindacati, relegati si e no ad un ruolo di consultazione neanche vincolante. Il vero obiettivo non è quello di migliorare l’organizzazione nell'interesse dei cittadini, ma di accoppare i sindacati (che lombricamente tacciono, come la gran parte dei loro iscritti).
P.S.
Bloccare tutte le attività per una-due settimane e poi vedi se questi mascalzoni non fanno marcia indietro e si infilano in quel posto i loro bandi e le loro circolari.
 
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1 replies since 11/2/2016, 13:46   213 views
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