| Al Senato il 30 giugno 2016 Franceschini risponde agli interroganti, in particolare sul personale:
Per il personale - mi è stato chiesto da diversi interroganti - c'è un problema generale che vale per tutta la pubblica amministrazione. Siamo sotto il numero previsto dalla pianta organica e l'età media è alta. L'avete ricordato anche voi. C'è l'esigenza di intervenire, ma il turnover è sottoposto a regole che conoscete molto bene perché le ha approvate il Parlamento. Nella legge di stabilità dell'anno scorso è stata introdotta in deroga - c'è un riconoscimento importante di un ruolo dei beni culturali - la possibilità di assumere - il bando è aperto - 500 persone per le professionalità di cui il Ministero era privo da anni per i pensionamenti. Si tratta di architetti, archeologi, storici dell'arte, bibliotecari, archivisti, demoetnoantropologi. Il numero 500, nel momento in cui è stata approvata la norma, si avvicinava molto ai posti vacanti in pianta organica. Ad oggi, sono 500 assunzioni per 770 posti vacanti (perché nel frattempo proseguono i pensionamenti). Vengo alle domande poste dalle senatrici Montevecchi e Petraglia, relative al criterio con cui abbiamo deciso di dividere questi 500. Abbiamo scelto il criterio più oggettivo possibile: abbiamo visto quanti erano i posti vacanti in ogni singolo settore e in ognuno abbiamo riportato il rapporto che, dal punto di vista generale, esiste tra i 770 posti vacanti e i 500 posti a concorso. Così si sono determinati i numeri, che non hanno soddisfatto, in particolare, i bibliotecari. Verranno assunti, tra questi primi 500, 90 archeologi su 136 carenze, 130 architetti su 198 carenze, 95 archivisti su 146 carenze, 40 storici dell'arte su 61 carenze, 30 funzionari della promozione e comunicazione su 50 carenze. Da qui deriva il numero dei bibliotecari, su cui vi è stata una protesta, alla quale ho risposto che qualsiasi atto diverso da un calcolo proporzionale avrebbe determinato una giusta reazione. Se avessi deciso di assumere 10 bibliotecari in più, togliendo 10 storici dell'arte, non sarebbe stata una scelta del tutto arbitraria? Semmai - e mi rivolgo al Parlamento, che è titolare di questa funzione - in legge di stabilità del prossimo anno, poiché il concorso, a quel punto, sarà nella fase conclusiva, si può prevedere che quei 500 posti diventino 1.000, per consentire di coprire tutti i posti vacanti in pianta organica in tutti i settori. Mi è dispiaciuto delle dimissioni del comitato tecnico-scientifico dei bibliotecari, cui hanno fatto riferimento le senatrici Montevecchi e Petraglia; ho scritto loro spiegando tutte le vicende e chiedendo di ritirare le dimissioni, ma hanno risposto che non le avrebbero ritirate. Mi dispiace, ma io devo garantire, come sempre avviene, la prosecuzione dei vari livelli istituzionali che competono al sottoscritto e al Ministero, quindi non potrò che procedere
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