| Ecco il nuovo alibi, diabolico, direi: "E' l'Europa che ce lo chiede". In termini di adeguamento all'Europa Unita parliamo di aria fritta. I nostri standard poco confortano questa teoria di perfezione, concepita solo per mettere nel calderone le ultime trovate legislative, costruite ad hoc per qualche Ministro e per le sue prese di posizione, non sempre coerenti con il tessuto e l'habitat del mondo del lavoro.
Anche quello del malfunzionamento è diventato un refrain, piuttosto noioso e spesso reiterato per mettere in piazza panni sporchi che non esistono. Si parla di orari di lavoro fuori dagli orari di lavoro, si contesta il caos organizzativo dei Musei e la scarsa professionalità dei dipendenti.
Ma la storia, lasciatemelo ripetere all'infinito (se è il caso) è tutt'altra...I nostri lavoratori sono diventati le cariatidi del MIBACT. Ma nel nostro caso si tratta di un sostegno invisibile, con contratti bloccati da anni ed anni ad un tempo economicamente più favorevole e remunerativo (questo solo per la disinformazione dei media)...
Parliamo spesso e male di lavoratori ultracinquantenni che non possono andare in pensione, che non concedono turn over alle prossime generazioni non per propria colpa e che non sono considerati soggetti meritevoli di quella "formazione continua" che in altre regioni o paesi è il fiore all'occhiello dei comparti pubblici. Il risultato è demotivazione, sfiducia nelle istituzioni ed inutile dirlo, tanta stanchezza!
Ma qui si afferma che è l'Europa che ce lo chiede, vorrei tanto sapere cosa! Di accettare supinamente tutte le direttive che cadono dall'alto? Di emarginare, come sempre, le professionalità italiane? O ancora di cedere il passo ad altri paesi per compromessi subdoli o sfacciati? Sebbene ostentato, il tentativo di rinnovare nei ranghi pare non abbia sortito effetti eclatanti: se ben ricordo è recente il furto in un istituto culturale. Inoltre alcuni degli Istituti MIBACT gestiti da stranieri sembrano languire per mancanza di personale ed incapacità dei direttori "stranieri" di comprendere attitudini e ruoli dei dipendenti. Immaginiamo che occorra un anno per "adeguarsi" a nuovi standard, un altro per entrare in sintonia con il personale ed un terzo per far navigare a tutta birra la grande nave dei Beni Culturali, non siamo forse a fine mandato? Ma di tutto questo a Franceschini pare non freghi più di tanto...E' sempre l'Europa che ci ha chiesto di annullare i diritti dei pensionandi? E' l'Europa che ci costringe ad eseguire il pizzino di Renzi/Berlusconi alias PD?
Nel gioco dei ruoli noi siamo perdenti, benchè il nostro Ministro pavoneggi una onnipresente capacità inclusiva e pervasiva e l'unico goal che riusciamo a mettere in porta è più simile all'autogol del bugiardo, che ripetendo sempre la stessa balla, alla fine perde la sua credibilità....
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