| Intanto la civilissima Francia preserva i suoi possedimenti di oltremare, tra i quali la bellissima isola delle Comore Mayotte ed altri ameni siti come la Polinesia. Incredibile a dirsi, i cosiddetti "coloni" in taluni casi hanno rifiutato l'indipendenza preferendo la leadership francese. Persino la Nouvelle Caledonie, luogo bellissimo ed incantato, sembra essere ancora francese. Insomma, non solo colonizzatori, ma colonizzatori con i controfiocchi... Senza dire che la valuta in alcuni di questi possedimenti è piuttosto elevata al cambio, se comparata con altre aree del Pacifico...(Malauguratamente la nostra globalizzazione o colonizzazione, che dir si voglia, esporta anche un cambio iniquo dal punto di vista economico!) Purtroppo non ci sono stata, ma conosco ex colonie inglesi altrettanto godibili e mi ha colpito, in quei posti, la totale devozione degli ex sudditi alla Principessa Diana Spencer, addirittura in lacrime quando un terribile e sospetto incidente automobilistico la uccise...Mi ha colpito l'innocenza, l'amore incondizionato per Diana e la semplicità di alcune persone, per niente sottomesse ai nostri dei: danaro, competizione, malafede etc.etc. I nostri concittadini europei non solo hanno avuto ottimi rapporti con gli abitanti di oltremare, ma in talune "colonie" persiste l'allure francese e la bellezza paesaggistica che conquistò Gauguin ed altri artisti francesi. Oggi in quelle nazioni la Francia continua a trarre benefici dalle risorse naturali, per niente invisa alle popolazioni locali. Tuttavia oggi parlare di un colonialismo tout-court è anacronistico sebbene molte delle ricchezze di alcuni membri EU che se la passano meglio di noi risiedono anche in quel patrimonio acquisito negli anni. Faccio una osservazione spassionata : considerata la bellezza dei paesi che permangono nei confini di oltremare francesi, farei volentieri a cambio con le nostre ex colonie, sebbene l'Abissinia abbia conservato notevoli e misteriosi legami con il Cristianesimo e le sue radici. Credo poi che sia molto facile tentare di appropriarsi delle materie prime ancora presenti in Africa o in altri paesi lontani, ma è importante valutare le differerenze culturali, le molteplicità linguistiche soprattutto vive nel continente nero, le tradizioni che connotano da sempre una realtà complicata da gestire, fatta di miseria, corruzione e disparità sociali. Noi siamo colpevoli, con la nostra assenza, di quanto lontana ed ignorata sia quella parte del pianeta e siamo colpevoli di diffondere i nostri vizi considerandoli virtù. Basterebbe che alla parola "colonialismo" si sostituisse una reale esempio positivo che contribuisse alla crescita culturale ed alll'evoluzione. Mi chiedo, tra l'altro, come sia possibile che da anni associazioni pseudo-umanitarie raccolgano fondi per la costruzione di scuole, acquedotti etc. e questi popoli sembrino non trarne alcun beneficio....Che sia l'opulento occidente a confondere le carte? O peggio, a contribuire alla cattiva gestione di ingenti somme di denaro?
Edited by Sunny day - 26/6/2018, 08:01
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