| Chi di voi ha visto quei bei filmoni western degli anni 50' con la voce narrante dai toni epici che qualcuno scimmiotta in modo caricaturale? Della serie Mezzogiorno di Fuoco e giu' di lì....La mia mente va a quegli anni in cui la cinematografia realizzava films all'americana, con tanto di indiani nel ruolo dei cattivi e Jankees apparentemente eroi buoni. Ovviamente i ruoli, nella realtà, andavano piuttosto invertiti, dal momento che i nativi americani così come altre popolazioni in paesi remoti, ad esempio gli aborigeni australiani, hanno visto i loro diritti violati, le terre confiscate e le tradizioni stravolte da una sorta di predominanza degli ultimi arrivati. Negli anni cinquanta, però, altri capolavori sono stati creati..Da altri cineasti, più vicini all'Europa e meno votati alla grande distribuzione. Tra questi ultimi un regista di grande talento, Igmar Bergman. Da piccola mi capitò di vedere un film estremamente simbolica, credo fosse in bianco e nero, il cui titolo, "Il settimo Sigillo", evocava catastrofi bibliche mutuate dall'Apocalisse di San Giovanni. In verità tutta la storia ruota attorno ad una mitica partita a scacchi tra il protagonista, il Cavaliere Block, interpretato da uno strepitoso Max von Sidow,e la Morte. La pellicola mi lasciò impressionata e perplessa perchè le scene erano forti e e dense di significato, nella contrapposizione tra attaccamento alla materia e spiritualità, amore ed odio. La morte, in questo film, è rappresentata da un personaggio etereo, immutabile nella sua solenne e cupa presenza, eppure quasi umano con la sua curiosità manifesta nelle domande che rivolge al suo antagonista. Tutto si svolge nel lontano medioevo, con il Crociato, Block, che tornando dalla Guerra Santa sfida la Morte, che vuol portarlo via al suo amore proprio sulla via di casa. La partita apre al Cavaliere la possibilità di sopravvivere, anche se in seguito il racconto segue una piega inaspettata e soprendente... E' chiaro che la sintesi non è dettagliata e non rende giustizia a questo fantastico movie! Ma l'espediente mi è servito per sovrapporre a queste immagini indimenticabili, i tratti un pò esasperati di qualche fumettista satirico che ha vagamente ripreso il tema del film rappresentando noti politici che si contrappongono con gli scacchi o a braccio di ferro. Qualche volta, durante gli ultimi anni della guerra fredda, i due sfidanti hanno incarnato le sembianze dei presidenti di Russia ed America, impegnati i varie forme confronto per divertire i lettori e sdrammatizzare le relazioni tra i leader. Le caricature erano efficaci ancora di più perchè il dialogo satirico accentuava con ironia ed intelligenza la criticità del blocco sovietico-statunitense. Oggi, a distanza di alcuni decenni, ci capita di ascoltare i sermoni di un Putin insolitamente saggio, che avverte il pericolo della minaccia nucleare agitando lo spettro di chissà quali guerre. Ma non passa nemmeno una settimana che il Russo dichiara di avere nel suo arsenale dei potentissimi ed indistruttibili missili che sfuggono ai radar. Nel frattempo Trump dichiara di voler ritirare le truppe dalla Siria perchè il pericolo Isis è stato debellato ed oggi tocca ai paesi arabi tutelare la sicurezza dei propri territori. Ha già ritirato i Generali che Obama aveva dispiegato con il contingente ed aggiunge che l'America non può e non deve rivestire il ruolo di Gendarme della terra. Ma in effetti Trump è un ostinato e irrazionale individuo che ha a cuore soltanto di indispettire il Congresso perchè quest'ultimo gli ha ha negato i finanziamenti per il famoso "Muro" contro l'immigrazione. Sotto quel biondo ciuffo ribelle il Presidente Trump, come qualche nostra vecchia conoscenza, pensa soltanto ed unicamente al suo tornaconto, liberandosi di volta in volta dallo sgradito fardello dei suoi oppositori. Il miracolo, al momento, è che sia ancora al suo posto, con tutta la serie di gaffes diplomatiche e scandaletti che si lascia alle spalle ed un futuro sempre più incerto, per lui, ed ahimè, per i suoi elettori, più che mai più convinti di aver sbagliato voto. Peccato che Putin e Trump non si rendano conto che l'ambiguità del primo e le esternazioni clownesche del secondo non portano da nessuna parte e che governare non è come giocare a scacchi o misurarsi in un braccio di ferro. Se solo i nostri amici la smettessero una volta per tutte di fare i capricci e giocare a chi la dice più grossa, tireremmo tutti un sospiro di sollievo e potremmo immaginare, come John Lennon , un mondo di pace...
Edited by Sunny day - 11/1/2019, 09:57
|