| Sono pienamente d'accordo con le affermazioni del collega. Per lo più continuo a verificare l'enorme distanza (anni luce) che sussiste tra un certo gruppo di giornalisti e la gente comune... Ieri ho assistito al solito siparietto della Gruber al quale partecipavano il direttore del giornale Bloomberg News,(perdonate l'ignoranza, ma non so nemmeno chi sia) tale John Mickletwait, l'onnipresente Beppe Severgnini ed una ospite femminile della quale mi sfugge il nome. Eccoli di nuovo a criticare il Governo ed i suoi contrasti ed ancora, malgrado il plebiscito nazionale a favore di quota cento e la cancellazione della Fornero, a criticare le nuove misure pensionistiche. Si chiederanno mai, questi invertebrati proni al PD se sia stato giusto commisurare le pensioni al debito pubblico, (creato da politiche dissennate) perpetuando una ingiustizia ai danni dei pensionandi? Quando mai capiranno questi eloquenti perditempo che abbiamo subito un'ingiustizia, un furto su guadagni futuri tra parentesi autofinanziato con il versamento di contributi? È giusto che il debito pubblico si recuperi attingendo ai diritti acquisiti o si potevano utilizzare altre "entrate"? La fabbrica delle fesserie lavora a pieno ritmo e sembrano in molti, tra i giornalisti, ad alimentarne la produzione. È come se effettivamente le elites, come diceva il collega, volessero spartirsi il pane con i poveretti, cosa altamente improbabile o peggio, fingere di condividerne i problemi. No, loro dall'alto delle loro posizioni non capiranno mai perché il reddito di cittadinanza è una delle migliori manovre per un paese via via impoverito dalla disoccupazione e dalle tasse e quota cento una sospirata meta per tanti lavoratori "davvero" stanchi o addirittura malati perché avanti negli anni... I nostri giornalisti con la loro generosa capacità di comprendere dovrebbero piuttosto sperare di far parte della cittadinanza attiva ed essere generosi con i fatti piuttosto che con le parole inculcate da altri. In più le invettive, che come notavo sono nate praticamente agli albori del governo giallo verde, si sono moltiplicate sino a colpire il presidente del consiglio che ci rappresenta all'estero. Il risultato è ovviamente controproducente perché non ho mai visto in nessun paese, nemmeno in quelli sottosviluppati o in crescita, parlar male di una classe politica appena insediata. È un po' come spararsi addosso, un tentativo di suicidio... E quindi i nostri giornalisti cosa propongono, di usare la gente comune come tappabuchi delle rapine degli anni passati? O di continuare ad ingrassare i ben oleati ingranaggi della disparità sociale? Nei giorni scorsi si parlava di un libro di Susanna Tamaro (Va dove ti porta il cuore) intitolato "Noi e lo Stato" nel quale si sottolineano le ridicolaggini burocratiche alle quali deve sottostare un piccolo coltivatore. La burocrazia che ostacola l'agricoltura creando balzelli strani e dispositivi assurdi come quello del 'passaporto per gli asini' che doveva esibire qualche anno fa chi possedeva questi simpatici animali. Mi verrebbe da dire con la giusta ironia che questo passaporto occorra agli asini di Bruxelles... La nostra agricoltura e molte delle leggi italiane si sono piegate, loro malgrado, ad alcune follie europee create soltanto a vantaggio delle grandi industrie. No, non ho cambiato argomento, credo di essere rimasta in tema di soprusi attuati solo a vantaggio di chi possiede grandi ricchezze, multinazionali in testa...
Edited by Sunny day - 6/6/2019, 09:00
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