Avvoltoi, Lo sciacallaggio ai tempi del coronavirus

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Sunny day
view post Posted on 18/4/2020, 21:00 by: Sunny day     +1   -1

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Cosa faranno Lombardia e Veneto nei prossimi mesi? Le strategie di contrasto al Covid 19 hanno ottenuto risultati dopo mesi. Finalmente una parabola discendente nei contagi ma alla luce dei casi di positività nel numero di guariti (come è avvenuto in Korea e Cina) con recrudescenze evidenti, bisognerebbe adottare il principio della precauzione e soprattutto non pensare di riprendere a breve tutte le attività lavorative. Tra l'altro persistono gli attacchi e le prese di posizione tra opposizioni e governo. Attacchi insensati che complicano la facoltà di decidere al meglio soprattutto per le regioni più colpite. Io spero e suppongo che sia la Lombardia che il Veneto riconoscano le gravi responsabilità connesse alla mancata tempestività nell'adozione di presidi protettivi. Il personale lombardo del Trivulzio e del Don Gnocchi ha affrontato il pericolo del coronavirus in condizioni disastrose rischiando la propria vita e quella dei degenti. Con il tragico risultato del consistente numero di decessi tra gli anziani ricoverati. È chiaro che a monte di questi avvenimenti esistono errori nella delega dei vertici delle RSA che fanno capo al governatore della Regione e qui occorre fare una riflessione sulle capacità decisionali dei politici rispetto ai bisogni della collettività, perché se è vero che la sanità lombarda è tra le migliori d'Europa, in questa occasione ha tradito le aspettative dei pazienti. Ma Confindustria preme assieme agli industriali per la riapertura delle imprese. Non senza qualche resistenza tra gli stessi imprenditori che chiedono delle linee guida per proteggere i lavoratori ed a mio avviso per non incorrere in responsabilità penali. E per quanto si provi ad immaginare il futuro che ci attende, riesce difficile non pensare alla promiscuità degli ambienti, agli spazi aperti e delimitati che comunque potrebbero non essere sempre sicuri o protetti, per quella percentuale di controlli elusa o sfuggita alla rete della prevenzione. La mia opinione è che occorra un coordinamento e soprattutto unità di intenti. Soprattutto negli orientamento politici per la gestione della crisi nei suoi aspetti ecomico-sanitari. Non condivido le strane posizioni di Salvini e Meloni che sembrano improvvisamente abbandonare il dei coronabond assecondando in qualche modo la rigida Olanda. Queste divisioni di intenti ci mostrano deboli ostentando confusione agli occhi dei partner europei e sono addirittura lontane anni luce da posizioni sovraniste precedenti degli stessi personaggi politici, che non sono certo coerenti. Posizioni comprensibili solo rispetto alla struttura ecomica del sistema-paese ed all'erogazione di fondi soggetti alla Banca Centrale Europea, ma assolutamente fuori dal un contesto attuale, dai termini di confronto più ampi. E questo i nostri politici ex sovranisti lo hanno ben capito mostrandosi opportunamente concordi con Berlusconi. Rispetto alle regioni del nord il centro ed il sud appaiono più circospetti nella riapertura di negozi ed industrie. I ricercatori insistono su comportamenti prudenti consigliando l'uso di indicatori che consentano verifiche per accedere razionalmente alla fase 2, quella della ripartenza e consigliano un monitoraggio attento della popolazione e dei soggetti positivi ed asintomatici. Lombardia e Piemonte hanno sottostimato in alcuni casi il pericolo del covid 19 mentre in Veneto i danni arrecati dall'infezione sono stati molto più contenuti. Modelli di risposta diversi hanno quindi generato esiti diversi. Per questo ci chiediamo quale incidenza futura possano riscontrare delle aperture in quelle regioni tra l'altro maggiormente colpite dall'epidemia e con maggiori possibilità di ritorno. Non sorprende quindi l'atteggiamento di De Luca, presidente della Regione Campania, che minaccia la chiusura a chiunque provenga da località con presenza diffusa di contagiati. Negli altri paesi europei le misure di contenimento sono partite in ritardo con migliaia di vittime in Spagna, mentre nell'America di Trump la città di New York è tra le più colpite dalla pandemia. Tra quelli che hanno completamente negato l'esistenza del covid 19, il personaggio meno convincente è Bolsonaro, presidente del Brasile, che ha addirittura licenziato il ministro della salute pubblica Luis Mandetta, molto efficiente nel fronteggiare il virus, per assumere l'oncologo dal passato oscuro Nelson Teich, più conforme alla politica del leader brasiliano. Bolsonaro, malgrado il dilagare dell'epidemia, ha deciso di riavviare le attività della nazione a rischio recessione per schiacciarla con la sua dittatura al servizio di potere e denaro. Non possiamo che riprovare atteggiamenti così pericolosi ed augurarci che non siano d'esempio ai nostri politici all'opposizione, specialmente quelli che si ritrovano con ideologie spiazzanti e distruttive, del tutto lontane dalla realtà e dai risvolti pericolosi per la popolazione. Intanto in America si indaga sull'ipotesi di una diretta diffusione del virus dai laboratori di Wuhan ed in questo caso, se la teoria fosse confermata, si potrebbe pensare che la Cina sia ben più colpevole di quanto avvenuto e tenuta a risarcire in qualche misura i paesi contagiati ma semmai tutto questo fosse possibile, niente al mondo riporterebbe in vita tutte le vittime di questa terribile sciagura. C'è da ammettere però che l'America più conservatrice ed intransigente, sempre a caccia di colpevoli, nelle sue frange religiose più estreme ritiene l'epidemia una sorta di punizione divina per chissà quali peccati. Trump ha spesso alimentato i pregiudizi e l'ottusita' dei suoi elettori, salvo abbandonarli in piena epidemia, cosa che lo accomuna a Bolsonaro. Non possiamo dimenticare che la caccia alle streghe è spesso utilizzata per la propaganda politica e che generalmente è più salutare dubitare di quelli che se ne servono piuttosto che credere, fino a prova contraria...

Edited by Sunny day - 20/4/2020, 15:51
 
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