| Oggi si celebra la Festa della Repubblica. Molto crucciata l'espressione di Alemanno che assiste al Nabucco. Le note dell'orchestra diretta da Riccardo Muti risuonano assieme al bellissimo coro di Va pensiero. Mi dico con ironia che forse queste parole, ispirate alla libertà dal grande patriota Giuseppe Verdi, sono l'incubo di certa politica che stima l'umanità quanto una sequenza indecifrabile di numeri. E quale occasione migliore di questa per scendere in piazza e manifestare? Si sono riuniti, la creme de la creme, tutti oggi. I gilet arancioni, capeggiati dal generale Pappalardo ed i rappresentanti della destra, tutto per cantare a cappella la solita solfa del malcontento. Nel fraseggio indistinto degli opportunisti ecco riemergere il solito Renzi, che tra una figura barbina e l'altra torna alla carica con il solito sproloquio a raffica, uno sproloquio da venditore di spazzole, facendosi promoter del ponte sullo stretto. Ponte del quale ovviamente, non c'è ne frega niente, perché il margine di guadagno e di occupazione che lui sbandiera a viva voce è irrisorio, a fronte delle perdite per chi già lavora sullo stretto. Senza contare i costi stellari di questa monumentale ed inutile grande opera che contrasta in una pacchiana evidenza con i reali disagi. Quelli legati alla carenza di collegamenti, strade, treni etc. nel resto dell'Italia. Ma guarda caso, tra le tante miracolose apparizioni c'è anche Bonomi, presidente di Confindustria, il quale si è concesso la libertà di criticare il Governo in un'intervista alla Repubblica. Come direbbe un buon giallista c'è tutto, metodo, opportunità e movente. Tutti insieme, i soliti schieramenti, confindustria ed ora anche i gilet gialli, tutto confluisce nel solito brutto film, con la reiterata regia di quelli che tentano di forzare la mano per avere più soldi, anche se ciò significa cavare sangue dalle rape. La solita spocchia di chi non investe più sul paese ma ha deciso di sfruttarlo biecamente e cerca di smorzare ogni flebile fiammella di equità sociale. Vi ricordate del periodo renziano? Pochi pidocchi in busta paga e tutti gli extra attaccati alla funicella per poi riprendersi. Bonomi è la punta dell'iceberg, un signore dagli occhiali scuri che gli nascondono lo sguardo. Un'altra maschera di indifferenza che con la sua compagine di industriali esordisce sin dal primo giorno del suo mandato attaccando il mondo del lavoro, quasi raccogliesse una classe di schiavi e parassiti. No, non lo fa direttamente, lo fa glissando elegantemente sui diritti rivendicati da Landini, quasi fosse un oscuro e confuso complottista quando difende i lavoratori. Lo fa soprattutto paragonando l'azione del governo ad un disastro economico peggiore della pandemia. L'articolo, scritto da Roberto Mania, è la classica ciliegina sulla torta in un comune trend di giornalisti e quotidiani svenduti alla peggiore politica e tra i vari movimenti trasversali o frontali di attacco a PD e 5S c'è il solito Renzi, che prosegue con i suoi ricatti insensati contro la sua stessa maggioranza. È davvero incredibile il cinismo di questi politici, untori di sfiducia e raccomandati dagli stessi di sempre, quei potenti che malgrado i miliardi di capitale sociale vorrebbero tenere l'Italia per i testicoli. Un cinismo che non mostra alcun interesse per i posti di lavoro, contrariamente alle rivendicazioni di Bonomi. Che credetemi, non ha emesso un fiato per mostrare cordoglio o considerazione per le vittime del covid così come per i suoi superstiti, piegati dalla fame e dalle ristrettezze. Io li ho visti, questi nuovi poveri, affollare le mense della Caritas assieme agli extracomunitari per guadagnarsi un pasto dopo lunghissime file di attesa. Ho ascoltato la sofferenza di una donna rimasta vedova dopo 50 anni di matrimonio. Lei si che aveva tutte le ragioni del mondo per infierire contro le falsità dei gilet gialli ed il loro negazionismo della pandemia! Lei che ha visto morire il suo compagno di coronavirus dopo una vita insieme, mentre qualche luminare della scienza lombardo, manovrato chissà da chi, rinnega la gravità del Covid19. È mai possibile che un manipolo di pagliacci superficiali e crudeli voglia tenere in pugno il paese? E peggio ancora alimentare caos ed ignoranza, quasi fosse tutto sacrificabile, persino la vita umana, sull'altare della vanità? Dicevano che questa epidemia è stata quasi come una guerra. Corrado Augias in un programma televisivo ha affermato che per chi la ha vissuta per davvero la guerra è una cosa ben peggiore. Ma a dispetto delle definizioni più o meno drammatiche sembra quasi tutto già dimenticato. Tutto rimosso, la gravità delle conseguenze delle polveri sottili, la trascuratezza di qualche "governatore", le responsabilità di chi negli anni ci ha portato alla terribile diffusione del male che abbiamo vissuto. Quasi che la terra è le sue risorse fossero inesauribili e che avessimo una vita di riserva. In compenso ci sommergono di chiacchiere con discorsi mutuati da quel poco di buonsenso che è rimasto in piedi, ma giusto per farsi propaganda con le parole altrui, evidentemente incapaci di usare realmente la testa. E credo che anche la richiesta di alcuni politici di utilizzare il Mes abbia motivazioni poco chiare, dettate chissà da quali loschi interessi...Ricorrere al salvagente del Meccanismo europeo di stabilità significa ripagare il debito pubblico con un altro debito. Ma gli speculatori sono come l'erba cattiva. Come Trump, distruggono il paese chiamando feccia i neri americani lasciati morire con il covid ed il razzismo. Sono uguali a Bolsonaro, che risponde a chi gli chiede parole di conforto per i tanti morti, che "tutti dobbiamo morire". Uguali a Zuckerberg, contro il quale protestano 600 dipendenti perché non ha rimosso le parole cattive di Trump contro chi si è ribellato all'assassinio di Floyd. Come Zangrillo, primario del S. Raffaele che definisce terroristi mediatici i virologi ed i sanitari che si sono tanto prodigati nell'affrontare e prevenire il covid 19. Ritornano ancora e ancora, con le loro argomentazioni macchinose ed inutili,i soliti stanchi attori di un proscenio che non convince più nessuno. E chissà perché, scelgono questo giorno dedicato ai veri patrioti ed ai veri eroi, dei quali non avranno mai nemmeno una goccia di sangue, seppure discendenti dallo stesso popolo...
Edited by Sunny day - 4/6/2020, 00:48
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