Ne uccide più l'indifferenza...,

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view post Posted on 15/4/2021, 21:24     +1   -1

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In un ipotetico futuro saremo sommersi dalle scorie nucleari che il Giappone pensa bene di riversare in mare, da notizie sempre più catastrofiche, cibo prodotto da stampanti a tre d, politici sempre meno empatici e sempre più fasulli e soprattutto dall'inutilita'di personaggi ammiccanti e salottieri come Conchita De Gregorio che rappresenta a pieno titolo la nuova "Repubblica", quella rampante ed opportunista. Onnipresente come quei giornalisti o tuttologhi che fingono di capire chissà cosa o di parlare di chissà che ma in realtà non dicono niente perché altro non sono che la faccia più ipocrita del potere. Un po' più eleganti dei pennivendoli di Libero Quotidiano che pervadono con la loro presenza ignorante le trasmissioni notturne di Rai 3 o come l'immarcescibile Giannini, fortunosamente sfuggito alla Covid 19 ma ancora farneticante su tutte le reti. Tutti aspirano alla visibilità ma nessuno denuncia quello che avviene realmente dietro le quinte, alla faccia della pandemia. C'è al governo un potere che con disarmante ipocrisia restituisce i vitalizi a Formigoni e Del Turco mentre vorrebbe ridimensionare il reddito di cittadinanza o qualsiasi anelito di giustizia sociale contando invece i passi della povera gente. Il bonus ristrutturazione si ridimensiona e molte delle concessioni ottenute durante il governo Conte subiscono immotivati attacchi dagli alfieri della stampa venduta. Confindustria misteriosamente tace grazie a qualche ingiusto contentino ottenuto. Ma più di tutto la stampa corrotta ed i soliti Fratelli d'Italia, stampella a fasi alterne di Berlusconi e della Santanche', attaccano il povero Speranza, oggetto di una immotivata campagna denigratoria, tanto per cambiare. Perché i cosiddetti meritevoli, quelli che si conferiscono medaglie al valore da soli, non fanno altro da due anni a questa parte. Due pesi e due misure e tante di quelle idiozie sparate ogni giorno sulle pagine di giornalucoli come "libero quotidiano", il tempo, la stampa, il Giornale e persino il sole 24 ore che non perde occasione per confondere l'economia reale con quella virtuale, i diritti con i doveri. Poi ci sono gli agitatori professionali, stile Meloni e Salvini ed i loro accoliti che rappresentano, con Renzi, una strana falange di bastian contrari che pur di negare l'evidenza venderebbe la madre. Non a caso Renzi ha affermato, agli esordi del governo Draghi, che Salvini "si sarebbe divertito", perché e non a caso, le strategie di demolizione li accomunano (e forse non solo quelle). Sorprende, di questa classe politica apparentemente giustizialista, vedere che in fondo non tuona mai per giuste cause ma piuttosto per presunte colpe di avversari politici scomodi. Anche i giornalisti veri, quelli con gli attributi per capirci, sono sempre più rari e quello che resta della stampa è un carrozzone di pagliacci che glissano furbescamente tra la verità e gli scandali che ci sommergono, spesso camuffandoli da fake news. Il male emana un fetore persino superiore ai cumuli di monnezza che mafia e camorra sotterrano e nascondono nelle terre ignare. Ma più pericoloso di quel marasma è l'indifferenza, anche Draghi lo sa, chinare il capo è come dipendere da quelle caricature umane che cercano credito diffondendo superficialità e bugie, quei cattivi servitori dello Stato che costruiscono ricchezza sulle miserie umane e come vampiri dissanguano e seminano morte...Il perturbante non sortisce effetto, nemmeno in prima battuta. Negli uomini senza qualità è cosi: la sofferenza non fa notizia. È poco redditizia e sfugge alla cecità degli imbecilli. È senza denuncia invece l'accattonaggio di quelli che come Formigoni e Del Turco si riprendono il vitalizio, 7000 euro al mese contro qualsiasi povertà vera, adducendo la scusa di una presunta indigenza o malattia. C'è da sospettare che abbiano anche loro avuto un contentino a suon di ricatti, in questo caso o peggio, di connivenze. Ma non c'è giornalista che ne parli, perché le voci bianche della stampa eletta marciano in fila nei ranghi, come tanti bravi soldatini. Si fa, ma non si dice. Ed in fondo l'aspirazione di chi non ha scrupoli è quella di creare assuefazione a ciò che ci circonda, fa niente se è oscuro o controverso...

Edited by Sunny day - 26/6/2021, 18:41
 
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view post Posted on 17/4/2021, 10:49     +1   -1

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Un caro amico, Francesco, che non è più tra noi, ci ha trasmesso la sua passione per Tenco e De André. Era un fan così entusiasta dei due cantautori da ripeterci tutti i testi delle canzoni, spesso drammaticamente efficaci nel ritratto della società o delle umane debolezze. Dovunque tu sia, Francesco, devo dire che a quei tempi ascoltavo poco i due artisti che trovavo piuttosto grevi per i miei verdi anni...Oggi onoro la tua memoria nella consapevolezza che quelle parole, ora come allora, anticipavano i tempi, immagini della durezza della vita e della fragilità delle emozioni, senza fare sconti a nessuno. In particolare mi viene in mente una canzone di Tenco: Ragazzo mio", che apostrofava la banalità delle menti ristrette da un punto di vista molto intimo. "Ragazzo mio, un giorno ti diranno che tuo padre aveva nella testa grandi idee ma in fondo, poi, non ha concluso niente. Ma tu non credere, no, non credere, che appena si alza il mare, gli uomini senza idee per primi vanno a fondo..."
Quello che mi ha colpito di questo musicista è la disillusione, lui così romantico e schivo, uno che amava soprattutto parlare d'amore. Purtroppo però, nell frasi più amare di" Ragazzo mii"prevale l'idea che la mediocrità, non quella aurea, galleggi facilmente sulla superficie fluida della vita e che spesso sia la caratteristica prevalente di quegli arroganti arrivisti che incontri sempre in prima linea. I caporali, come li definiva Totò. E giusto per sdrammatizzare un po' difronte alla confusione ed all'indifferenza di chi si ritiene a torto meritevole, devo ammettere che se ci fosse una fila per chi si becca il premio più grosso la coda arriverebbe a Marte. Insomma nel ricordo monodimensionale del pianeta Papalla, per chi ricorda la genialità di quella pubblicità di Testa, si sono riuniti in un simpatico convivio i terrapiattisti, i negazionisti ed i malavitosi. Crozza spesso riprende nei suoi "Fratelli" i più grotteschi protagonisti della nostra politica. Ad esempio Zaia, che quasi quasi non ha nemmeno bisogno della sua caricatura comica. Difatti a Crozza è sfuggita una cosa molto divertente: in una delle sue dirette ho notato che a Zaia mancano spesso le parole, dato che non mostra una padronanza della lingua né della grammatica italiana. Nei suoi spassosi monologhi difatti si interrompe di frequente ed assieme a lui quella povera interprete della lingua dei segni alle sue spalle. La poverina, come un burattino dai fili tagliati, è costretta continuamente a bloccarsi restando per alcuni minuti intrappolata in movimenti bizzarri che rendono le uscite di Zaia ancora più ridicole dei suoi dialoghi. Suggerisco a Crozza di inserire anche questo personaggio nei suoi Fratelli...Certo l'idea di creare dei media utili ai diversamente abili è assolutamente degno di lode. Ma quello che stride ed è poco piacevole è la pantomima che l'interprete della li gua dei segni esegue, un vero tour de force con continue sospensioni. Oltre a fare sbellicare dalle risa questa cosa rende ancor di più l'idea di chi siano davvero questi protagonisti del "liberi tutti" ed ahimè... Della nostra politica... Altro che incompetenti!

Edited by Sunny day - 17/4/2021, 16:11
 
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