Plurale maiestatis, Monologhi dragoniani

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view post Posted on 3/5/2022, 22:10     +1   -1

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Quale che sia il contorto meccanismo che fa di Draghi un pessimo politico è certo che il nostro tenta di compensare le carenze con il piglio da economista. Specie quando dichiara una evidente contrarietà sull'argomento bonus 110 %. Non a caso ripete la manfrina dei ladroni consorziati che lo circondano quando dice:"A noi non piace"... Allora c'è da chiedersi se di tratta di plurale maiestatis ovvero di una delle sue encomiabili iniziative da bomber di Confindustria in solitario, oppure se ci sia dietro una compagine molto più consistente di cattivoni. Un bonus, quello del 110 %, che ha dato vigore all'edilizia, rimesso a nuovo edifici vetusti e creato posti di lavoro... Ma a loro che non sappiamo bene chi sono e cosa vogliano, non piace. A loro piace soffocare con nuovo cemento le aree verdi e costruire insediamenti militari nei parchi protetti. A quelli come Bonomi piace inventarsi una nuova schiavitù per chi lavora senza diritti e con stipendi da fame, visto che impropriamente tratta sul salario minimo!
Una cosa è chiara: non è facile per Draghi ed i suoi dismettere il ruolo da promoter di banchieri ed industriali per dissimulare l'aura di benefattori o perlomeno, come il nostro sta già facendo, rinunciare del tutto a rifilarci i soliti pacchetti di privatizzazioni, tra una leggina e l'altra...
E il suo slogan, "wathever it takes" , purtroppo non si presta a tutte le situazioni. Povero Draghi, in balia di rumorosi e poco onorevoli politici, ha dovuto accettare di buon grado le scelte europee quasi ignorato dai suoi omologhi! E giusto per non smentire le affinità elettive, ecco ricomparire in ogni dove l'onnipresente Giannini che dal Sole 24 h fino a La Stampa di oggi è prestato alle esternazioni di una pseudo sinistra e di uno pseudo giornalismo assieme all'insondabile Molinari.Difatti la sovraesposizione fa parte di quell'eccesso di visibilità che richiedono le circostanze ed i temi che rappresentano entrambi. Molinari che non si è perso un reportage mattutino della guerra Ucraina, ha accompagnato per giorni e giorni la Maggioni nei dolorosi e puntuali esordi del conflitto. In un parossistico e dettagliato resoconto che ha fatto di questa guerra una narrazione mediatica che supera ogni limite. Lontanissima da quello che una volta si riteneva segreto militare, codificato con linguaggi segreti ed impenetrabili. Ed in questa telecronaca quotidiana del misfatti ci sono toccate le lacrime della Maggioni e le illazioni dei tuttologhi del momento. Le ipotesi personalizzate su vita e opere di Putin e dei putiniani si sono moltiplicate per giorni mentre senza alcuna chiarezza o capacità decisionale ponderata si giungeva alla volata finale, quella che ci ha condotti a scelte molto poco condivise. Visto che nei sondaggi di opinione le percentuali di chi approva aiuti militari all'Ucraina e chi no è divisa solo da una fascia pari al 12% di "non so"... Ma ben sappiamo che le esternazioni di incertezza nel nostro paese sono il sapiente risultato di una colpevole ed indotta confusione. E chi ci dice che quella percentuale non possa ingrossare le fila di chi proprio non vuole sostenere il conflitto? A quel punto, nel calcolo delle percentuali entra una incognita che come afferma Bersani è quella delle motivazioni. Perché se è giusto e lecito sostenere l'Ucraina, non è affatto comprensibile una totale adesione alle scelte americane ed inglesi. Visto che il nostro Paese ospita numerose basi della NATO e sarebbe implicato in una collaborazione attiva o passiva che sia, dell'eventuale allargamento del conflitto. Chi ha scelto Draghi era ben consapevole del proprio tornaconto, ma oggi dovrebbe chiedersi quanto le sue dichiarazioni di intenti rappresentino gli italiani e quanto sia pericoloso, tra un compromesso e l'altro, accettare cambiamenti utili solo ai venditori di armi.

Edited by Sunny day - 7/5/2022, 10:21
 
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