A proposito di titoli e concorsi

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Libero Rossi
view post Posted on 29/11/2015, 10:42     +1   -1




Ricevo e pubblico

UN PICCOLO IMPRENDITORE SI DOMANDA CHE STA SUCCEDENDO NEL MIBACT
Egr. Libero Rossi,

mi permetto di scriverle privatamente ad un indirizzo che trovo online sul Forum pubblico CGILBAC, anziché partecipare al dibattito là, non riuscendo io a vincere la mia abituale ritrosia a intromettermi da datore di lavoro privato nelle discussioni sindacali dei Lavoratori.

Leggo con interesse quanto scrive riguardo alla componente di rappresentanza del Personale all’interno del Consiglio Superiore http://forumcompagnicgilmibac.forumcommuni...242125#lastpost ed anche –mi è parso con più circospezione e prudenza- riguardo alla previsione di nuove assunzioni nel Ministero ed alla individuazione del titolo di studio corrispondente http://forumcompagnicgilmibac.forumcommuni...319577#lastpost .

Da “esterno” all’amministrazione –ma esterno in una posizione di osservazione e di conoscenza molto particolare ed ormai storica- ho l’impressione che le due questioni si intersechino particolarmente nell’episodio del documento recentemente diffuso dal Consiglio Superiore (o dal prof. Volpe al di fuori di una convocazione del Consiglio, questo non mi è chiaro) per cercare di indurre il Parlamento a ritirare l’emendamento IdV che consentirebbe di accedere al futuro concorso con la sola laurea triennale in Conservazione http://archeoimprese.forumup.it/viewtopic....m=archeoimprese (a proposito, se volesse scrivere qualcosa direttamente a quest'ultimo link sarebbe più che benvenuto).

C’è qualcosa che lei mi possa far conoscere sulla posizione sindacale ufficiale a questo proposito, senza violare le comprensibili doverose prudenze di una fase così interlocutoria?

Si può sapere in particolare quale posizione hanno tenuto nell’occasione i rappresentati del Personale MiBACt che dovrebbero far parte di quell’organo consultivo?

Vado molto lontano dal vero credendo di intuire che in questa pretesa di requisiti altissimi (i massimi possibile) per accedere ad un concorso per una retribuzione “solo” F1 c’è in realtà una precisa volontà di grossolano dumping da parte dell’Amministrazione, la quale preferirebbe non assumere affatto diplomati e laureati triennali con il retropensiero di inquadrare nelle fasce più basse personale che di fatto verrebbe adibito sin da subito alle mansioni più elevate tipiche del funzionario direttore (mentre le prime resteranno semplicemente sguarnite destrutturando ulteriormente la operatività del Ministero)?

Un cordiale saluto.



Egregio
Intanto le invio la proposta di emendamento che verrà presentato alla Camera sulla questione dei titoli di accesso alle professioni di archeologo ecc.La proposta di soppressione dell'emendamento IdV e Misto (che a noi era stato presentato come grillino ma successivamente rettificato dal Mibact) è stata discussa e approvata all'unanimità dal Consiglio superiore nella sua ultima seduta di novembre. Lei fa bene a stigmatizzare che così facendo si priva ai giovani l'ingresso al Ministero e magari con le preoccupazioni di fondo che lei esterna in merito al declassamento delle funzioni vere del Ministero nei settori della tutela e conservazione dei bb.cc. Però la questione si dovrebbe porre diversamente e cioè la cosiddetta riforma dell'Università invece di abbreviare gli studi li ha enormemente aumentati: si istituisce la laurea breve e poi non se ne riconosce valore e funzione....Del resto cosa continuano a dire gli "scienziati" che ci governano? "Ma che studiate a fare" tanto il mondo del lavoro vi vuole ignoranti e superficiali", poi però allo stato dei fatti quel mondo li rifiuta ecc. Ora la laurea triennale è stata validata per i concorsi di dirigente di soprintendenza, biblioteca,archivio....dirigente generale ma non per il funzionariato cioè per F1 della III area (1300,00 euro netti al mese). Per l'accesso alla III area i profili professionali chiedono per tutti una laurea del quinquennio più la specializzazione cioè una cosa che se va bene termina sui 30 anni di età.....ai bbcc, il clou degli "sfigati" (per usare l'espressione di un figlio di papà che a 28 anni , poverino, è già in cattedra!!!). Una correzione al suo dire riguarda che il profilo è unico per tutta la III area cioè non ci sono più posizioni e responsabilità diverse a seconda dell'anzianità e responsabilità cioè oggi si entra con tutti i titoli a F1 quindi si avanza nelle posizioni successive solo dal punto di vista economico non funzionale. Questo, comprenderà,che se in un istituto esiste un solo funzionario di III area questo dovrà svolgere per intero ruolo e funzioni ecc. Cmq questo era quanto pattuito far OO.SS. e Amministrazione all'inizio del secolo e noi non abbiamo fatto altro che seguire quanto pattuito. E certamente si può modificare. Ma non lo chieda più a me che ormai queste questioni le rimiro in quanto pensionato dall'Amministrazione e dal sindacato.
Nel Consiglio superiore, dove siamo sopportati, siamo in proroga fino alle elezioni dei nuovi rappresentanti che si terranno a febbraio.
Certo l'emendamento passerà così da ridurre il possibile contenzioso con coloro che sono entrati con i requisiti previsti dai profili e soprattutto il bacino degli aspiranti ecc.
Spero di averle detto qualcosa di chiaro. Un saluto.


Emendamento all’art. 1, comma 175 delle Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2016), Atto Senato n. 2111



Al comma 175, sono abrogate le seguenti parole:
“selezionati anche tra i laureati nella classe delle lauree in beni culturali L 01”




Relazione:

L’emendamento 21.21 presentato dai senatori BENCINI, MAURIZIO ROMANI, BIGNAMI, PEZZOPANE e approvato dal Senato, ha aperto l’accesso ai profili dei funzionari tecnici del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo - Mibact (antropologo, archeologo, architetto, archivista, bibliotecario, demoetnoantropologo, promozione e comunicazione, restauratore e storico dell'arte) anche per i possessori della sola laurea triennale in beni culturali. La norma è però in contrasto con quanto stabilito dall’accordo sui profili professionali del Ministero per i beni culturali e ambientali (Mibac)
stipulato il 20 dicembre 2010 dalle organizzazioni sindacali e il Mibac, che prevede ‒ per l’accesso esterno ai profili professionali della terza area funzionale (l’area dei funzionari) ‒ il requisito del “Diploma di laurea magistrale (o di vecchio ordinamento) coerente con le professionalità specifiche” nonché dottorato o diploma di specializzazione o altro diploma previsto dalla legge per lo svolgimento dei compiti assegnati alle singole figure professionali (come ad esempio, per gli archivisti, il diploma delle scuole di archivistica, paleografia e diplomatica). In breve, per diventare funzionario nel Mibact oggi si richiede non solo la laurea magistrale, ma anche una specializzazione almeno biennale.

Tali requisiti sono giustamente ritenuti indispensabili, in considerazione dei delicati compiti che vengono affidati ai funzionari del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo: la tutela del nostro patrimonio culturale può infatti essere esercitata efficacemente solo da personale dotato di altissima preparazione professionale. Abbassare i requisiti d’accesso vorrebbe dire abbassare la capacità del Mibact di tutelare il nostro patrimonio culturale.

Il presente emendamento, abrogando la modifica introdotta dall’emendamento senato 21.21, restituisce piena efficacia ai requisiti d’accesso previsti dalle declaratorie dei profili professionali.

L’emendamento recepisce, fra l’altro, l’appello ai parlamentari lanciato dal Consiglio Superiore ‘Beni Culturali e Paesaggistici’ del MiBACT che, nella sua riunione del 16 novembre 2015, ha approvato una mozione in cui “esprime viva preoccupazione e decisa contrarietà” nei confronti dell’approvazione del citato emendamento 21.21, e “chiede con forza agli onorevoli Parlamentari di modificare tale norma, chiaramente sbagliata”.

Vale infine la pena di ricordare che per partecipare ai tirocini formativi presso il Mibact, finanziati dal “Fondo mille giovani per la cultura” (di cui al dl 28 giugno 2013, n. 76, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 99) era richiesta la laurea magistrale pertinente (ad esempio in archivistica o in biblioteconomia) oppure la laurea in altra disciplina, assieme alla specializzazione biennale pertinente: sarebbe del tutto incongruo che invece, per diventare funzionario a tempo indeterminato dello stesso Ministero, fosse considerato sufficiente una laurea triennale.
 
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Libero Rossi
view post Posted on 2/12/2015, 09:56     +1   -1




Fare e disfare è tutto un lavorare.
Sapevo essere pronto un emendamento PD in Commissione, il quale riporterebbe alla situazione precedente come se nulla fosse. Rimane da capire se poi in Aula il Governo non sarà costretto a porre la fiducia per questioni di calendario sul testo approvato dal Senato azzerando il lavoro delle Commissioni della Camera (al momento non c’è sentore di un rischio del genere, però in anni passati è successo).
Certo la laurea triennale per come è impartita nell’Università attuale vale proprio pochino (e questo lo hanno detto senza mezzi termini anche le nostre organizzazioni nazionali di parte datoriale), però non è nemmeno logico immaginare di fare eserciti di tutti generali (che per di più arrivano al mondo del lavoro in età disgraziatamente avanzata, come giustamente lei notava).
Un ripensamento sui percorsi di formazione per i Beni Culturali è urgentissimo: in questi mesi mi sto battendo dentro a CNA perché venga affrontato anche in termini di adeguamento ai principii più profondi del sistema EQF europeo (cioè con possibilità di scorrere di livello, particolarmente fra 6° e 7° e fra 7° ed 8°, sulla base non esclusivamente del titolo di studio, ma anche della formazione informale e non formale).
In ogni caso per come la vedo io il problema veramente centrale è che da parte del MiBAct si vogliono continuare ad assumere persone con titolo altissimo non con la finalità di elevare gli standard dell’Amministrazione, ma brutalmente per poter utilizzare i neoassunti per funzioni molto più elevate rispetto a quelle ragionevoli in ragione della loro retribuzione.

Mi stupisce quanto mi scrive riguardo al fatto che “il profilo è unico per tutta la III area cioè non ci sono più posizioni e responsabilità diverse a seconda dell'anzianità e responsabilità cioè oggi si entra con tutti i titoli a F1 quindi si avanza nelle posizioni successive solo dal punto di vista economico non funzionale”. Io conosco piuttosto bene la situazione dei funzionari Archeologi: lì la distinzione fra C1 (Archeologo collaboratore, retribuito F1), C2 (Archeologo direttore) e C3 (Archeologo coordinatore) che sappia io dovrebbe esistere ancora, sebbene l’ultimo concorso abbia assunto solo come C1, ma di fatto per coprire funzioni da C2.

Quanto alla rappresentatività del Consiglio Superiore, mi limito a dire che se il vostro ruolo vi è calpestato, il nostro è semplicemente escluso ope legis (non c’è possibilità di rappresentanza per le imprese private dei Beni Culturali e per le loro Organizzazioni, nonostante il ruolo quotidiano ed altamente strategico nel funzionamento di tutta la “macchina” della Tutela).

Ovviamente considererò le sue parole come strettamente confidenziali.

Tuttavia mi piacerebbe molto –soprattutto ora che il suo ruolo mi pare le consenta una maggiore libertà nell’esprimersi pubblicamente- trovare da qualche parte sull’argomento qualche sua riga linkabile sul nostro Forum http://archeoimprese.forumup.it/ .

Approfittando della sua cortesia nel rispondere, mi permetto anche di chiederle se mai volesse raggiungermi anche sul Forum del “Coordinamento Democrazia Costituzionale” e contribuire alla piccola testimonianza che sto cercando di lasciare anche lì su questioni riguardanti i Beni Culturali, in particolare in merito al DL 146/2015 http://coordinamentodemocraziacostituziona....it/?t=71718761 .

Un cordiale saluto.
 
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1 replies since 29/11/2015, 10:42   466 views
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